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Lo scontro delle civiltà 17/08/2012 -
Samuel P. Huntington Lo scontro delle civiltà Garzanti
Pubblicato nel 1996 (nel 2000 in Italia), da leggere/rileggere oggi per capire che cosa sta succedendo
Quali sono le grandi civiltà che stanno entrando in conflitto nello scenario globale? Da un lato c'è naturalmente il modello americano. Ma quali sono gli altri protagonisti? Qual è il peso della potenza militare e quale quello della potenza economica in questa partita per la supremazia mondiale? Che ruolo può avere l'Europa? Quale sarà il peso dell'Asia e delle economie emergenti? E' questo il filo conduttore del grande scenario tracciato dallo studioso americano, nel primo approfondito tentativo di comprendere l'evoluzione della politica estera dopo l'89 e il crollo del modello bipolare. Un saggio di ampio respiro da non perdere sugli scenari della politica e della cultura mondiali.
Tra amici 09/07/2012 -
Amos Oz Tra amici Feltrinelli
Con poche pennellate precise, Amos Oz ricrea il microcosmo di un kibbutz israeliano negli anni Cinquanta in cui si muovono e s'intrecciano esistenze dominate dalla solitudine, da un sentimento di odio – amore nei confronti delle rigide regole della comunità, e da piccole delusioni quotidiane, subite quasi passivamente, a testa bassa. C'è il padre che non riesce ad accettare la relazione della figlia diciottenne con il suo insegnante di storia, ma non può fare nulla per impedirla, oppure la donna abbandonata dal marito, che dispensa consigli alla nuova compagna dell'ex consorte. Trovano spazio nel libro i due poli contrapposti Moshe e Yotam, il primo integrato all'interno del kibbutz, il secondo a disagio, animato dalla voglia di vedere il mondo e desideroso di accettare la proposta di uno zio da anni residente all'estero che lo invita a studiare ingegneria meccanica in Italia. Tra amici, composto da brevi racconti, è un affresco indimenticabile, popolato di personaggi che ritornano di storia in storia e che devono la loro forza a un’intensa, luminosa umanità.
Il ragazzo che voleva dormire 27/06/2012 -
Aharon Appelfeld Il ragazzo che voleva dormire Guanda
Vincitore nel 1983 del Premio d'Israele per la letteratura, Appelfeld si conferma con il suo ultimo romanzo una delle voci più elevate del panorama letterario israeliano. Erwin ha diciassette anni e alla fine della guerra si ritrova, dopo lunghe peregrinazioni per l'Europa, a Napoli, insieme a un gruppo di rifugiati come lui. Ha perso tutto: padre, madre, lingua, rapporti famigliari. L'unico modo per dimenticare l'orrore che ha vissuto, per lui, è dormire, rifugiarsi nel sonno non come fuga ma per ritrovare la famiglia che non c'è più, sognare di avere ancora una vita come prima che tutto crollasse... Eppure Erwin non è fragile. Riesce a seguire un durissimo allenamento fisico, quasi militare, sotto la guida del responsabile del campo, e a imparare l'ebraico. Erwin come gli altri ragazzi che sono con lui verrà portato in Israele, per poter iniziare una nuova vita, cambierà nome per segnare un nuovo inizio e si chiamerà Aharon...
Il pogrom 26/06/2012 -
Adam Michnik Il pogrom Bollati Boringhieri
Lo storico polacco Adam Michnik ha ricostruito, su documenti da poco resi pubblici negli Stati Uniti, la dinamica e le reazioni al più grande pogrom nell'Europa del Dopoguerra, che provocò la fuga dalla Polonia di molti sopravvissuti all'Olocausto. Dopo l’occupazione di Kielce pochi giorni dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, i tedeschi incominciarono prima le persecuzioni e poi le deportazioni degli ebrei della cittadina polacca. Quando l’esercito sovietico liberò Kielce nel 1945 soltanto due ebrei rimanevano in città. Nei mesi successivi, circa 150 ebrei si raccolsero nell'ex edificio della comunità ebraica e, nonostante i drammatici accadimenti avvenuti, furono vittime di un violentissimo pogrom: il 4 luglio 1946, una folla inferocita attaccò i sopravvissuti e quando finalmente l'ordine venne infine ristabilito, sette tra i capi dell'aggressione vennero condannati a morte. Nessun ebreo rimase a Kielce.
Il suicidio della ragione 21/05/2012 -
Lee Harris Il suicidio della ragione Rubettino
Conoscere il nemico per conoscere se stessi": questa è la massima che sembra ispirare Lee Harris, definito il "filosofo dell'11 settembre", perché non edulcora lo scontro di civiltà, e non ha paura di chiamare il nemico col suo vero nome: l'islam radicale. Persuaso che la sua ascesa sia speculare alla crisi di valori dell'Occidente edonista e post-illuminista, egli individua due grandi minacce alla nostra sopravvivenza: una esagerata fiducia nel potere della ragione e una profonda sottovalutazione del potere del fanatismo. “E se il nostro nemico è fatto di uomini che non si fermano davanti a nulla, pronti a morire ed uccidere, allora dobbiamo trovare uomini che combattano al nostro fianco e siano disposti a fare lo stesso».
A people apart, the Jews in Europe 1789-1939 10/05/2012 -
David Vital A people apart, the Jews in Europe 1789-1939 Oxford U.P.
The twentieth century has seen both the greatest triumph of Jewish history (the birth of the nation of Israel) and its greatest tragedy (the state sponsored genocide of the Holocaust). A People Apart is the first study to examine the role played by the Jews themselves, across the whole of Europe, during the century and a half leading up to these events. In this monumental work of history, David Vital explores the Jews' troubled relationship with Europe, documenting the struggles of this "nation without a territory" to establish a place for itself within an increasingly polarized and nationalist continent. The author describes pogroms, poverty, and migration, the image of the Jew as revolutionary, the rise of Zionism and the "Palestinian idea," and much more. This powerful and stimulating new analysis represents a watershed in our understanding of the history of the Jews in Europe.