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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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La Stampa - La Repubblica Rassegna Stampa
10.07.2017 Basta propaganda fascista: oggi alla Camera approda la legge Fiano, opposizione di grillini e destra
Cronaca di Federico Capurso, Giovanna Casadio intervista Emanuele Fiano

Testata:La Stampa - La Repubblica
Autore: Federico Capurso - Giovanna Casadio
Titolo: «Stretta sui fascisti della rete. La propaganda sarà reato - 'Basta con le zone franche la mia legge può fermare i nostalgici di Mussolini'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 10/07/2017, a pag. 15, con il titolo "Stretta sui fascisti della rete. La propaganda sarà reato", la cronaca di Federico Capurso; dalla REPUBBLICA, a pag. 13, con il titolo "Basta con le zone franche la mia legge può fermare i nostalgici di Mussolini", l'intervista di Giovanna Casadio a Emanuele Fiano.

Ecco gli articoli:

LA STAMPA - Federico Capurso: "Stretta sui fascisti della rete. La propaganda sarà reato"

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Neofascisti di Casa Pound

C’è il caffè macinato nerissimo “Credere” (gusto bar), “Obbedire” (gusto delicato) o “Combattere” (gusto forte). Un body per bimbo, per festeggiare il nascituro con lo slogan “Boia chi molla”. Solo per luglio, poi, alcuni negozietti di Predappio, paese natale di Mussolini, propongono targhe in latta con il consiglio in cubitali caratteri romani di «rispettare il pane». Prodotti, questi, che potrebbero costare dai sei mesi ai due anni di carcere se la proposta di legge a prima firma del deputato Pd Emanuele Fiano, che oggi approda in aula alla Camera, dovesse passare all’esame del Parlamento.

Nel mirino della legge anti-nostalgici finisce infatti chi «propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco». È sufficiente, recita il testo della proposta Dem, una connessione con le ideologie fasciste e naziste «anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli», o che «ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità». Con la pena che può aumentare di un terzo se il desiderio di rivivere il Ventennio dovesse passare dal web dove, ad oggi, le pagine dedicate alla rievocazione di Mussolini sono già decine di migliaia.
Il reato di apologia del fascismo era stato introdotto dalla legge Scelba del 1952, e poi rivisto dalla legge Mancino del 1993, «ma è evidente che queste leggi non funzionassero», commenta la deputata Pd Alessia Rotta, tra i firmatari della legge. «Il caso della spiaggia di Chioggia, dove il proprietario di uno stabilimento si può permettere di esporre cartelli inneggianti a Mussolini o alle camere a gas ne è un esempio». Per questo, le tipologie di condotte riconducibili alla propaganda fascista e nazista sono state definite e ampliate nel numero. Con il saluto romano, ad esempio, era previsto che fossero almeno cinque le persone ad esibirsi contemporaneamente nel gesto perché ci fosse il rischio di finire nei guai. Non solo. Secondo la lettura data in passato dai magistrati, sarebbe stata necessaria, oltre ai cinque con il braccio teso, la manifesta volontà di diffondere l’ideologia fascista. In questa direzione, ad esempio, è andata l’ultima sentenza della Corte d’appello di Milano che nel 2016 ha assolto dei militanti di Casa Pound sorpresi a fare il saluto romano nel corso di una manifestazione. Secondo i giudici di Milano, il corteo era solo commemorativo, tanto che i partecipanti avevano sfilato «in assoluto silenzio, con un atteggiamento di rispetto nella memoria delle vittime di violenza», senza «innalzare cori inneggianti» o esprimere «propaganda e volontà di diffusione di un’ideologia», pur richiamando alcuni simboli del fascismo.

Ma il pericolo vero, sottolinea Fiano, «non è certo che si ricostituisca il partito Fascista. Piuttosto, che tornino certe idee come quella della purezza della razza, o delle responsabilità degli ebrei nella crisi economica mondiale. Idee che, e qui sta il rischio, attecchiscano al di fuori dai partiti puramente fascisti».

La proposta di legge del Pd ha però sollevato i primi malumori già nel corso dell’esame preliminare in commissione Giustizia alla Camera, dove i deputati del Movimento 5 stelle l’hanno bollata come «liberticida», votando contro. E anche nel centrodestra sorgono perplessità, «perché credo che in questo momento ci siano ben altre emergenze in Italia», dice il senatore di Fi Maurizio Gasparri. «Mi sembra, piuttosto, una proposta di legge pensata per far nascere facili polemiche».

Fiano ribatte pubblicando su Facebook la foto del verbale con il voto contrario del M5S in commissione e attacca: «I colleghi Cinque stelle dovrebbero sapere che non tutte le idee sono legittime». «Negli ultimi venticinque anni si è diffuso un certo lassismo su questo tema», dice Fiano rispondendo poi ai dubbi del centrodestra. «Rispetto alle crisi e alle emergenze che hanno colpito il nostro Paese si è pensato che questa fosse una questione di nicchia. E invece c’è terreno fertile per una nuova crescita di questi movimenti e di queste idee, soprattutto attraverso il web».

LA REPUBBLICA - Giovanna Casadio: 'Basta con le zone franche la mia legge può fermare i nostalgici di Mussolini'


Giovanna Casadio

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Emanuele Fiano

«Sono cresciuto nell’idea che non bisogna arrendersi mai, forse anche per questo mio padre è sopravvissuto ad Auschwitz... ». Emanuele Fiano è il deputato dem che ha scritto la legge contro l’apologia di fascismo che oggi approda in aula alla Camera. «Arriva tardi questa legge sì, ma nel momento giusto per risvegliare le coscienze. Noi continuiamo a sottovalutare un contesto altamente infiammabile come quello del disagio sociale e della reazione all’emergenza immigrazione ».

Fiano, tuttavia i 5Stelle considerano questo provvedimento liberticida. «Sì, in commissione Affari costituzionali a Montecitorio hanno portato un documento in cui sostengono che il provvedimento interviene sulla libertà di opinione. Ma la legge Scelba prima e quella Mancino dopo hanno di fatto previsto che nel nostro ordinamento repubblicano ci siano dei limiti all’espressione di opinioni. E le idee di violenza, razzismo e discriminazione non devono più tornare».

Prevede in Parlamento uno scontro aspro e in nome della libertà di espressione? «Immagino che tutto il centrodestra si opporrà alla legge con l’aggiunta dei 5Stelle: un fatto molto preoccupante. A me rimane per sempre la frase che disse Giacomo Matteotti: “Qui non si tratta di reati di opinione, perché il fascismo non è un’idea, è un crimine”».

Com’è stato possibile ignorare finora il caso dello stabilimento balneare di Chioggia dove cartelli e discorsi inneggiavano al Duce? «C’è oggi una sorta di benaltrismo, per cui si dice che i problemi sono la mancanza di lavoro, di pensione, di futuro. E allora perché occuparsi di vecchie cose. Ma è il contrario, perché la crisi economica e la questione dei migranti sono il terreno di coltura per le idee neo fasciste e di estrema destra e razziste».

L’Anpi ha chiesto la revoca della concessione balneare. «Basta che si facciano rientrare quei comportamenti. Spudoratamente si inneggia ormai sul web e si aderisce all’ideologia fascista ».

L’irruzione di CasaPound a Palazzo Marino a Milano, la manifestazione non autorizzata al Cimitero Maggiore, ora Chioggia, c’è una recrudescenza neo fascista? «Sì. Segnalo anche le tante pagine Facebook. Pochi giorni fa ce n’era una che è stata bloccata in cui si propagandavano i discorsi di Goebbels: aveva 8 mila e 500 seguaci».

Lei viene da una famiglia ebrea. Quanto pesa la sua storia personale nella scelta di presentare la legge? «La mia storia personale c’entra, mio padre Nedo fu portato dalle Ss ad Auschwitz. Ma soprattutto mi sono detto: com’è possibile che in oltre 70 anni di storia della Repubblica non sia stato messo nel codice penale il reato di apologia di fascismo e di propaganda, che c’è solo come articolo della legge Scelba del 1952? Ora si potrà punire l’apologia con la reclusione da 6 mesi a 2 anni con l’aggravante per il web. Però occorre educare».

Come? «Se a scuola fossero mostrate le foto dei torturati di via Tasso, dei morti inceneriti di Auschwitz, dei civili trucidati a Marzabotto, forse alcuni giovani capirebbero la terribile menzogna in cui sono stati attratti».

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