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Il Foglio Rassegna Stampa
06.03.2024 Milano, Comunità ebraica 'ANPI, niente più 25 aprile'
Intervista di Luca Roberto

Testata: Il Foglio
Data: 06 marzo 2024
Pagina: 2
Autore: Luca Roberto
Titolo: «Il presidente della comunità ebraica di Milano: 'Per me niente più 25 aprile'»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 06/03/2024, a pag. 2, l'intervista di Luca Roberto dal titolo: "Il presidente della comunità ebraica di Milano: 'Per me niente più 25 aprile'".


Luca Roberto


Walker Meghnagi, presidente della Comunità Ebraica di Milano

Le dimissioni di Roberto Cenati dall’Anpi di Milano per noi sono un duro colpo. Abbiamo perso un grande alleato, una persona di valore come ce se sono poche”. Il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi al Foglio confessa tutto il suo sconforto per il passo indietro del presidente dell’Associazione nazionale partigiani della provincia meneghina, che ha preso questa decisione dopo l’uso disinvolto che na ha fatto la sua associazione del termine “genocidio” agitato contro Israele e usato per convocare una manifestazione il prossimo 9 marzo. “In questi anni Cenati ha difeso la libertà di tutti, ha lottato contro l’antisemitismo. Il modo in cui il presidente dell’Anpi nazionale Pagliarulo si è limitato a prendere atto delle sue dimissioni, senza fare niente, è una brutta notizia. Come se per i vertici sia stato un sollievo. E’ stato maltrattato da enti come l’Anpi, la Cgil, la Camera del lavoro, che tutto dovrebbero fare fuorché politica. E appena trovano una persona pulita fanno di tutto per ostacolarla. Oggi ci sentiamo più soli”. Possono sembrare frasi di circostanza, perché in effetti tra i due, Cenati e Meghnagi, c’è oramai una stima, un’amicizia, che dura da quasi quindici anni. “Abbiamo collaborato benissimo in tutto questo tempo, a partire dal lavoro che abbiamo fatto per valorizzare la memoria della Shoah”. Eppure Meghnagi ci tiene a precisare un punto: “In un anno come questo la nostra comunità è particolarmente provata. Le abbiamo viste tutti le manifestazioni antisemite di questi mesi, occupate principalmente dai centri sociali. Gli insulti, le violenze. Avvertiamo una certa paura e oggi abbiamo senz’altro un riferimento in meno. Sa cosa le dico? Che io quest’anno ho molta più paura di andare in piazza il 25 aprile. Anzi, probabilmente per la prima volta non ci sarò. Non ci saremmo mai aspettati di rivivere delle pagine storiche così brutte”.

Quello del presidente della comunità ebraica di Milano è anche un j’accuse nei confronti della politica, troppo tiepida nel prendere di petto e contrastare le nuove ondate di antisemitismo che avanzano nel nostro paese, soprattutto dal 7 ottobre in poi. “Nelle piazze è come se, parlando di genocidio, si cavalcasse un onda. Ma l’onda è la cosa più pericolosa perché poi non la trattieni più, ne vieni travolto”. Fa anche nomi e cognomi. “Il contrasto all’antisemitismo dovrebbe essere una priorità di tutto l’arco costituzionale, senza distinzioni di partito. Eppure oggi sembra essere appannaggio solo della destra. Ma dove sono gli altri? Perché Schlein e Conte non dicono niente? Tutto questo è molto grave per la nostra democrazia”.

Anche sul ruolo di associazioni come l’Anpi, che dovrebbero recuperare e riadattare l’eredità della Resistenza, secondo Meghnagi ci sarebbe molto da eccepire. “Perché non sono venuti in piazza con noi quando abbiamo fatto la grande manifestazione nazionale contro l’antisemitismo in piazza del Popolo a Roma? Sarebbe stato un segnale importante per tutto il paese”. E si ritorna, analizza ancora il presidente della comunità ebraica, al rischio che l’Anpi, attratta com’è dalla contrapposizione politica, si scordi del suo obiettivo principale, e cioè quello della valorizzazione e attualizzazione dei principi di democrazia, libertà, uguaglianza nati dalla Resistenza al nazifascismo. Anche per la distanza da tutto questo, forse, il passo indietro di Cenati viene letto con un surplus di apprezzamento: “Gli abbiamo chiesto di rimanere ma comprendiamo la sua sofferenza. Come si fa a prendere posizione in maniera così forte e accettare che l’associazione che presiedi vada da tutt’altra parte? Io nel corso della mia vita di persone ne ho conosciute tante. Ma come lui, del suo valore umano, davvero poche”.

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