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Il Foglio Rassegna Stampa
14.08.2017 L'espansione iraniana: l'opinione di Naftali Bennett
Le riporta il Wall Street Journal

Testata: Il Foglio
Data: 14 agosto 2017
Pagina: 1
Autore: La redazione del Foglio
Titolo: «L'Iran avanza verso il Mediterraneo»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 14/08/2017, a pag.1, con il titolo "L'Iran avanza verso il Mediterraneo", l'analisi tratta dal Wall Street Journal.

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Naftali Bennett

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Iran e Israele

Hezbollah ha annunciato il mese scorso di aver sottratto alle forze dello Stato islamico la zona di confine siriano-libanese di Juroud Arsal. Lungi dall'essere uno sviluppo minore in una regione violenta e instabile, questo segna un altro successo dell'Iran nella sua ricerca di potere e dominio in tutto il medio oriente". Così scrive il ministro dell'Educazione israeliano Naftali Bennett. "Dalla sua rivoluzione del 1979, l'Iran ha cercato di diventare una potenza mondiale dominante capace di imporre la legge islamica su più persone possibile. Il regime iraniano finanzia e sostiene milizie armate in altri paesi ed è il primo esportatore di terrorismo del mondo. Centinaia se non migliaia di americani sono morti per mano degli alleati terroristi dell'Iran. Una parte essenziale della grande strategia di Teheran è controllare un corridoio di terra dall'Iran al Mediterraneo. Sotto la copertura della sanguinosa guerra civile della Siria, Hezbollah lo sta aiutando a costruire una tale autostrada. Hezbollah, addestrato e sostenuto da Teheran, è classificato come un gruppo terroristico da Stati Uniti, Francia e Lega araba. Il suo sforzo mette in pericolo l'intero mondo occidentale. Con il controllo di questo corridoio, l'Iran potrebbe collegarsi direttamente con i suoi alleati in Siria e in Libano, e potrebbe trasferire armi avanzate a buon mercato e rapidamente. L'autostrada permetterebbe all'Iran di costruire la sua presenza militare sul Mediterraneo, portando gran parte d'Europa al tiro dei suoi missili. L'Iran potrebbe anche costruire delle fabbriche di armi al di fuori dei suoi confini. L'Isis deve essere fermato, ma l'Iran è un problema molto più grande a lungo termine. Teheran non dovrebbe essere scambiato per una parte della soluzione. Mentre la Siria si disintegrava nella guerra civile, l'Iran agiva rapidamente. Ha violato il diritto internazionale, ha espulso con forza la popolazione sunnita e l'ha sostituita con gli sciiti. Questo ha cambiato la demografia locale per sostenere il corridoio pianificato di Teheran attraverso la Siria e l'Iraq. Hezbollah si è effettivamente trasformato da gruppo terroristico in una divisione dell'esercito iraniano, lavorando per Teheran non solo in Libano e in Siria, ma anche in Yemen e in Iraq. Io e altri siamo preoccupati dal cessate il fuoco nella Siria meridionale mediato dagli Stati Uniti, dalla Russia e dalla Giordania. Con le forze americane e alleate presenti nel nord, l'Iran ha concentrato i suoi sforzi verso il sud. La fine della violenza in quella regione dà solo un altro territorio a Teheran per la costruzione di un'autostrada verso la costa. Ci vorrà tempo e pazienza per fermare l'Iran. La comunità internazionale ha bisogno di sconfiggere Teheran ovunque le sue forze avanzino: nel cyberspazio, nei campi di battaglia dello Yemen e in Iraq e nei laboratori delle armi avanzate. Questo sforzo sarà palese e nascosto, economico e tecnologico. Se si verifica un confronto militare diretto, i nemici dell'Iran devono essere pronti a vincere anche lì. I leader di Teheran devono sapere che ogni violazione dell'accordo nucleare innescherà forti sanzioni. Ci sono molti possibili percorsi d'azione contro l'Iran. Eppure il mondo libero guidato dagli Stati Uniti deve ancora prendere il primo e più importante passo: dichiarare che non può sopportare un impero iraniano dal Golfo Persico al Mediterraneo".

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lettere@ilfoglio.it

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