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La Stampa Rassegna Stampa
21.06.2023 Terrorismo: e adesso che cosa succede?
Cronaca di Fabiana Magrì

Testata: La Stampa
Data: 21 giugno 2023
Pagina: 19
Autore: Fabiana Magrì
Titolo: «Vendetta palestinese»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 21/06/2023, a pag. 19, con il titolo "Vendetta palestinese", l'analisi di Fabiana Magrì.

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Fabiana Magrì

West Bank gas station attack kills four near Eli settlement : NPR

La trafficata stazione di servizio lungo la strada 60 all'ingresso di Eli, insediamento ebraico in territorio palestinese a una ventina di chilometri a Sud di Nablus, è un classico punto di riferimento, a metà strada fra Gerusalemme Est e Jenin. Per i soldati israeliani che pattugliano le strade e si rifocillano con pita e humus al cambio della guardia. E per gli abitanti degli insediamenti nei dintorni, come luogo di appuntamento e rifornimento. Sapevano quindi che avrebbero trovato un discreto numero di israeliani, i due palestinesi affiliati ad Hamas e armati di fucili d'assalto, che ieri sono entrati da "Hummus Eliyahu" e hanno sparato sui clienti. Ne hanno ammazzati tre, poi sono usciti e hanno colpito a morte una quarta persona che stava facendo rifornimento, in piedi tra la sua auto e il distributore di benzina. Per ora si conoscono i nomi solo di tre di loro, Ofer Fayerman (64 anni), Harel Masood (21) e Elisha Anteman, studente 17enne in una scuola religiosa ebraica. Altri quattro israeliani sono rimasti feriti. Un civile armato è riuscito a intervenire, sparando con la sua pistola e uccidendo uno dei due palestinesi. La dinamica l'ha raccontata ai media israeliani Moti Bookchin, portavoce dell'organizzazione di volontariato umanitario Zaka, presente sulla scena. L'altro assalitore è riuscito a scappare con la sua auto, poi ha sequestrato un taxi e ha proseguito la fuga verso Nord. Shin Bet, esercito e polizia di frontiera hanno perlustrato la zona con un elicottero e allestito posti di blocco finché a Tubas, a metà strada tra Nablus e Jenin, hanno individuato il palestinese a bordo dell'auto rubata. L'uomo, che ha resistito al tentativo di arresto, è stato ucciso dalle forze speciali dell'unità antiterrorismo Yaman della polizia. Secondo fonti palestinesi il tassista, ferito nell'operazione, è stato portato in ospedale a Nablus. L'operazione compiuta da Muhannad Faleh (26 anni) e Khaled Mustafa Sabah (24) , due amici del villaggio palestinese di Urif, è «un chiaro messaggio al governo di occupazione criminale», ha affermato Hamas in un comunicato. E una «risposta ai crimini dell'occupazione di Jenin», come l'ha definita il portavoce dell'organizzazione che governa la Striscia di Gaza, riferendosi al blitz israeliano del giorno precedente, finito con la morte di sei palestinesi, la cattura due sospettati ricercati da Israele e sette soldati di Tzahal feriti. «Sangue per sangue» hanno inneggiato i palestinesi, elargendo dolci per le strade delle loro città. La recente recrudescenza delle violenze fa temere per una campagna militare israeliana di più larga scala in Cisgiordania, invocata immediatamente - ma non solo - dal ministro della sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir che, arrivato a Eli, si è rivolto al premier Benjamin Netanyahu e al collega della Difesa Yoav Gallant chiedendo il ritorno alle «uccisioni mirate dal cielo», all'abbattimento degli edifici, ai posti di blocco, all'espulsione per i responsabili di attentati e all'approvazione finale della «pena di morte per i terroristi». «Tutte le opzioni sono sul tavolo», ha dichiarato Netanyahu sulla soglia del Comando Centrale di Tzahal a Tel Aviv, all'avvio della valutazione sulla situazione della sicurezza con i ministri della Difesa e degli Affari Strategici, con il capo dello Shin Bet e il capo di Stato Maggiore dell'esercito, il comandante del Comando Centrale e il coordinatore delle operazioni governative nei territori palestinesi. Dal leader dell'opposizione Yair Lapid arrivano le condoglianze per le famiglie e dichiarazioni di sostegno a «necessarie azioni determinate e responsabili guidate dalle forze di sicurezza» da Benny Gantz, ex capo di stato maggiore ed ex ministro della difesa.

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