giovedi` 28 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
07.11.2017 Parigi: premiati due libri sui criminali nazisti
Commento di Leonardo Martinelli

Testata: La Stampa
Data: 07 novembre 2017
Pagina: 31
Autore: Leonardo Martinelli
Titolo: «Parigi premia due libri sui nazisti»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/11/2017, a pag. 31, con il titolo "Parigi premia due libri sui nazisti", il commento di Leonardo Martinelli.

Immagine correlata
Leonardo Martinelli

La conquista del potere da parte dei nazisti in un caso. E, nell’altro, la miserevole fine di uno di loro, l’aguzzino di Auschwitz. C’è un fil rouge che unisce i due libri premiati ieri dal Goncourt, il riconoscimento più importante per la letteratura di lingua francese, e il Renaudot, pure di grande prestigio. Il Goncourt è andato a Eric Vuillard, 49 anni, per L’ordre du jour, edito da Actes Sud: la sua pubblicazione è già prevista in Italia nell’autunno 2018 da parte di E/O. Mentre Olivier Guez, 43 anni, ha ricevuto il Renaudot per La disparition de Josef Mengele, pubblicato da Grasset.

Immagine correlataImmagine correlata
Le copertine


Nessuno dei due, a differenza di quanto accade normalmente, è un romanzo. Ma la rivisitazione letteraria di fatti realmente accaduti. Vuillard narra l’ascesa di Hitler al potere in Germania, l’appoggio assicurato dalle grandi industrie tedesche e l’Anschluss, l’annessione dell’Austria. «Il libro è una lezione di letteratura attraverso la sua scrittura – ha sottolineato Bernard Pivot, presidente dell’accademia del Goncourt – e rappresenta una lezione di morale politica». L’autore, che è anche un regista, ha ammesso di aver scritto il grosso delle 160 pagine del libro, mentre risiedeva nel Ghetto di Roma. «Sono uno scrittore itinerante – ha detto – e l’Italia è molto importante per me ».
Quanto a Guez, gli sono stati necessari tre anni di ricerche e di scrittura per partorire il suo libro su Mengele. Ne ha seguito (anche fisicamente) la fuga attraverso il Sudamerica, fino alla piccola fattoria dove morì anonimo in Brasile. «È stato complicato coabitare con lui – ha ammesso lo scrittore -. Ma a un certo momento bisogna salire sul ring. E affrontarlo».

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


direttore@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT