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La Stampa Rassegna Stampa
25.10.2017 Anna Frank/cronache: tra i tifosi della Lazio non è un gesto nuovo, ecco le curve nere
Cronache di Grazia Longo, Francesco Manassero

Testata: La Stampa
Data: 25 ottobre 2017
Pagina: 12
Autore: Grazia Longo - Francesco Manassero
Titolo: «Adesivi razzisti, due minorenni fra i 20 ultrà laziali identificati - Mihajlovic: 'Ma chi è? Non conosco la storia'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 25/10/2017, a pag. 12 con il titolo "Adesivi razzisti, due minorenni fra i 20 ultrà laziali identificati", la cronaca di Grazia Longo; a pag. 13, con il titolo "Mihajlovic: 'Ma chi è? Non conosco la storia' ", la cronaca di Francesco Manassero.

Ecco gli articoli:

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La lettura di un passo del "Diario" di Anna Frank prima della partita di ieri sera Inter-Sampdoria

Grazia Longo: "Killer di Marsiglia, fermato a Chiasso anche l’ultimo dei fratelli Hanachi"

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Grazia Longo

È destinato a salire il numero degli ultrà della Lazio identificati per gli adesivi razzisti con il fotomontaggio di Anna Frank che indossa la maglia della Roma. Per ora sono 20 «Irriducibili», due addirittura minorenni, con il più giovane di appena 13 anni. Rischiano il Daspo (l’allontanamento dallo stadio) fino a 8 anni e tre anni di carcere per l’accusa penale di istigazione all’odio razziale.

Sul caso indaga inoltre anche la procura federale e il pm della Figc Giuseppe Pecoraro annuncia la linea dura qualora emergessero responsabilità da parte della società. Intanto il procuratore aggiunto di Roma Francesco Caporale sta coordinando il lavoro della Digos che sta continuando ad esaminare tutti filmati delle telecamere della curva Sud dello stadio. È proprio dal controllo delle immagini che stanno emergendo a vario titolo, le responsabilità dei 20 tifosi.

Il caso è stato stigmatizzato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Utilizzare l’immagine di Anna Frank come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro Paese». Mattarella ha avuto un colloquio con il ministro dell’Interno Marco Minniti, il quale gli ha assicurato «grande impegno per individuare i responsabili di un comportamento così ignobile affinché vengano perseguiti secondo la legge e vengano definitivamente esclusi dagli stadi».
I risultati non si sono fatti attendere, nel giro di poco tempo sono stati scoperti i responsabili. E, per quanto l’episodio sia stato smentito, continua ad aleggiare il sospetto, per qualcuno quasi una certezza, che le attività di controllo non siano state così severe. In particolare uno stewart della Lazio avrebbe segnalato l’episodio degli adesivi razzisti ma nessuno sarebbe intervenuto.

Tante le iniziative contro la discriminazione razziale. A partire da un minuto di riflessione in memoria della Shoah prima delle partite su tutti i campi di calcio voluto dalla Figc, d’intesa con il ministro per lo Sport e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Su iniziativa della Lega A, inoltre, l’arbitro e i capitani scenderanno in campo con i libri «Il Diario di Anna Frank» e «Se questo è un uomo» di Primo Levi, donandoli poi ai bambini entrati con loro. Prima dei match di serie A, B e C e dei campionati dilettantistici le squadre e gli ufficiali di gara si disporranno al centro del campo dove prima del fischio d’inizio partita verrà letto un brano tratto dal Diario di Anna Frank.

Ieri mattina Lotito ha depositato una corona alla Sinagoga, assente la Comunità ebraica romana perché, come essa stessa ha precisato «la visita non era stata concordata». Finora le rassicurazioni del patron della Lazio non suonano convincenti. Tanto che il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni puntualizza: «La Comunità non è una lavatrice, né un luogo dove si presenta un omaggio floreale e si risolve tutto. Servono iniziative concrete, anche repressive». Il presidente del Coni Giovanni Malagò si definisce «basito» e giudica «a dir poco singolare» la possibilità data ai tifosi biancocelesti di accedere alla curva Sud, al prezzo simbolico di 1 euro, dopo la squalifica per razzismo del loro settore di appartenenza.

Tra le ennesime note stonate della vicenda c’è, infine, la posizione degli Irriducibili della Lazio che ridimensionano l’accaduto a «scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo» e quella degli ultrà dell’Ascoli. Ieri sera, in occasione dell’incontro di B Ascoli-Ternana, hanno disertato il minuto di riflessione stabilito dalla Lega. «Non vogliamo essere complici di un teatrino mediatico e istituzionale - si legge in un post su Facebook degli Ultras 1898 - che dimentica terremotati e anziani mentre è prontissimo a indignarsi e a strumentalizzare una decina di adesivi».

Francesco Manassero: "Mihajlovic: 'Ma chi è? Non conosco la storia' "

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Sinisa Mihajlovic

Tifoseria miserabile e l'ignoranza dell'allenatore del Torino

Gaffe di Sinisa Mihajlovic, l’allenatore serbo del Torino ed ex difensore di Roma, Lazio, Sampdoria e Inter. Durante la presentazione della sfida dei granata contro la Fiorentina, il tecnico, alla richiesta di commentare la squallida trovata dei tifosi della Lazio di attaccare allo stadio Olimpico fotomontaggi di Anna Frank con la maglia della Roma, ha risposto con una contro-domanda che ha spiazzato un po’ tutta la sala stampa. «Non so cosa sia accaduto. Ma chi è Anna Frank?», ha detto un imbarazzato Mihajlovic, che poi ha aggiunto «di non aver letto ancora i giornali».
Allora al tecnico granata è stata raccontata in breve la tragedia della ragazzina ebrea deportata ad Auschwitz, diventata un simbolo della Shoah grazie al ritrovamento del suo diario scritto nei tempi in cui si nascondeva ad Amsterdam. Così, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, commentando i fotomontaggi dei tifosi laziali, parla di «atto disumano» e gli autori di «bravata», Mihajlovic si è quasi scusato di non conoscere la storia: «Non so davvero, sono un po’ ignorante da questo punto di vista, scusate».

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direttore@lastampa.it

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