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La Stampa Rassegna Stampa
02.10.2017 Canada: attentato con il furgone in nome di Allah
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Stampa
Data: 02 ottobre 2017
Pagina: 6
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Camion sulla folla, cinque persone ferite nel nome del Califfo»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 02/10/2017, a pag. 6, con il titolo "Camion sulla folla, cinque persone ferite nel nome del Califfo", la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

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La scena subito dopo l'attentato in Canada

Paura a Edmonton, in Canada, dove ieri notte la polizia ha inseguito per le strade del centro un uomo, che col suo furgone cercava la strage. La rapidità della risposta e la fortuna hanno limitato il bilancio a cinque feriti, ma il premier Justin Trudeau ha condannato l’attacco terroristico, sollecitando i cittadini a contrastare l’estremismo violento.

Sabato sera il Commonwealth Stadium nella città dell’Alberta ospitava una partita di football degli Eskimos, la squadra locale, e circa 30.000 tifosi erano nella zona. Alle 20,15 una Chevrolet Malibù ha puntato la barriera di protezione dove si trovava un poliziotto addetto alla sicurezza, colpendola a tutta velocità. Un video mostra l’agente investito, e il terrorista che esce dall’auto assalendolo con un coltello. L’aggressore ha ferito varie volte il poliziotto e poi è scappato. Gli altri agenti hanno soccorso il collega, che è stato portato in ospedale ma non è in pericolo di vita, e hanno lanciato l’allarme. Nell’auto abbandonata hanno trovato una bandiera nera dell’Isis.

Verso mezzanotte, durante un controllo ad un check point lungo la Wayne Gretzky Drive, i poliziotti hanno fermato un furgone affittato dalla U-Haul. Controllando i documenti, hanno riconosciuto il guidatore come il responsabile dell’attacco allo stadio. Scoperto, l’uomo ha premuto il piede sull’acceleratore, scappando verso il centro della città. Gli agenti hanno iniziato a inseguirlo, aiutati presto da almeno una ventina di auto delle forze dell’ordine. Il terrorista si è diretto verso Jasper Avenue, nel centro di Edmonton, e quando ha visto che le vie di fuga erano bloccate, ha iniziato a puntare sui pedoni per investirli. Almeno quattro sono rimasti feriti, uno in condizioni gravi. Ostacolato dalle macchine degli inseguitori, quando è arrivato all’incrocio tra la 100th Avenue e la 106th Street ha perso il controllo del furgone, che si è ribaltato. Gli agenti lo hanno arrestato, identificandolo come un trentenne locale.

Il capo della polizia, Rod Knecht, ha detto che «si è trattato di un atto terroristico. Al momento sembra che il colpevole abbia agito da solo, ma l’inchiesta prosegue e non escludiamo nulla». L’ipotesi dunque è che si trattasse di un «lupo solitario» radicalizzato, ma gli investigatori vogliono capire se ha agito davvero da solo, e se aveva ricevuto l’ordine di attaccare dall’estero. Anche il premier Trudeau ha subito condannato l’attacco definendolo un’operazione terroristica, e ha aggiunto: «La forza del Canada nasce dalla nostra diversità. Non permetteremo all’estremismo violento di radicarsi all’interno delle nostre comunità». Altri attacchi sono avvenuti in passato nel Paese. A gennaio sei persone erano state uccise in una moschea di Quebec City, e di recente sono stati registrati diversi episodi collegabili al terrorismo. Il Canada ha continuato ad accogliere i rifugiati, a differenza degli Usa dopo il bando voluto dal presidente Trump, ma la presenza di immigrati da ogni angolo del mondo lo espone al rischio della radicalizzazione locale.

 

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