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Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 04/07/2017, a pag. 4, con il titolo "La Francia europea di Macron: 'Più valori e meno negoziati' ", la cronaca di Paolo Levi.
E' ottima la proposta di Emmanuel Macron, che da un lato vuole distinguere con chiarezza tra migrazioni di chi fugge da persecuzioni e guerre e chi invece rientra in un piano di invasione del'Europa. Dall'altra mira a istituire una nuova legge antiterrorismo senza ricorrere a leggi speciali, trovando contro il suo progetto le opposizioni e le Ong. Ecco l'articolo:
Come un sovrano assoluto tra gli ori tirati a lucido di Versailles. Emmanuel Macron si è rivolto per la prima volta ai parlamentari delle due camere riunite in Congresso nella dimora del Re Sole per illustrare i grandi orientamenti del suo quinquennato. Un evento solenne, carico di sfarzo e proverbiale grandeur, proprio nel giorno in cui sui media rimbalzava la notizia dell’arresto di un ventitreenne neonazista che pianificava di assassinare Macron durante la parata per la Festa Nazionale del 14 luglio sugli Champs-Elysées, a cui quest’anno è invitato anche l’omologo Usa Donald Trump. Nel discorso di circa un’ora e mezza Macron è tornato ad insistere sulla necessità di un’Europa «più forte», invitando il continente a ripartire «dall’inizio», a ritrovare lo spirito dei padri fondatori. «No egemonia, ma unione delle forze», ha poi tenuto a chiarire, forse per rassicurare chi teme un nuovo direttorio franco-tedesco, un’alleanza certo necessaria ma non sufficiente. Poco prima, il congresso aveva osservato un minuto di silenzio in omaggio a Simone Veil, la prima presidente dell’Europarlamento di cui domani si terranno i funerali nazionali a Parigi con le bandiere Ue a mezz’asta e quelle francesi listate a lutto. E forse anche in sua memoria Macron ha messo in guardia chi promuove un’Unione senza ideali, unicamente burocratica: «Considerare l’Europa solo un oggetto di negoziati tecnici significa abdicare alla nostra storia», quindi l’annuncio di «convention democratiche» entro fine anno in tutto il continente per riaccendere il sogno europeo. «Ognuno sarà libero di appoggiarle o meno», ma «non possiamo lasciare il monopolio del popolo e delle idee ai demagoghi e agli estremisti». Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante direttore@lastampa.it |
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