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Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 04/07/2017, a pag. 9, con il titolo "Retata dell'esercito israeliano e dello Shin Bet contro la sinistra palestinese", il commento di Michele Giorgio.
Quello di oggi è il consueto articolo di disinformazione di Michele Giorgio, che non perde occasione per demonizzare Israele, l'unica democrazia in Medio Oriente. Secondo Giorgio il gruppo terroristico FPLP (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) è da considerare "sinistra palestinese". Inutile aggiungere che Giorgio non riporta nessuno dei crimini e degli attentati compiuti dal FPLP nell'arco di decenni. Il giornalista del Manifesto preferisce lamentare l'arresto di alcuni esponenti violenti che fanno parte di un gruppo terroristico che vuole la distruzione di Israele. Questo è il Manifesto: l'organo di propaganda del terrorismo palestinese in Italia. Ecco l'articolo:
I palestinesi ricordano che la legge applicata dall'esercito israeliano nella Cisgiordania occupata considera «terrorismo» anche la sola partecipazione ad organizzazioni politiche ritenute "ostili" o il lancio di pietre contro i militari e i coloni. Jarrar, 13esimo membro del Consiglio legislativo palestinese (Clp, il parlamento dell'Anp) detenuto Israele, è molto popolare in Cisgiordania. Tra i bersagli delle sue critiche roventi oltre a Israele c'è anche il presidente dell'Anp Abu Mazen, che la parlamentare accusa di avere una linea contraria agli interessi del popolo palestinese e di abusi e violazioni dei diritti delle opposizioni. Jarrar era già stata arrestata il 2 aprile 2015, posta in detenzione amministrativa, senza processo e accuse precise, e successivamente processata per «gravi attività terroristiche». Ma non dovevano essere così «gravi» queste «attività» denunciate dalla procura israeliana visto che la parlamentare è stata poi scarcerata nel giro di alcuni mesi. Ora un nuovo arresto e accuse simili al passato, rivolte questa volta anche a Khitam Saafin, attivista palestinese di livello internazionale che collabora con esponenti europee dei diritti delle donne e che ha partecipato a vari eventi, tra cui il Forum sociale mondiale. «Questi attacchi non ci fermeranno — scrive in un comunicato il Fplp - continueremo la resistenza all'occupazione e a contrastare crimini e progetti che tentano di liquidare la causa palestinese». Il Fplp, il più importante dei partiti e dei movimenti della sinistra palestinese, aggiunge che questi arresti «evidenziano la futilità» della linea dell'Anp a sostegno dei negoziati e del coordinamento di sicurezza con Israele. Per Hanan Ashrawi, del Comitato esecutivo dell'Olp, l'arresto di Khalida Jarrar è «una violazione della sua immunità parlamentare e Israele deve adeguarsi alle norme internazionali che riguardano l'immunità di funzionari eletti». Si tratta, afferma Ashrawi, «soltanto di un arresto politico». Issa Qaraqe, capo del comitato per i prigionieri politici, ricorda che dal 2002 Israele ha arrestato 70 deputati, pari a circa la metà del numero totale di membri del Clp, tra cui altre due donne, Majida Fida e Samira Halaika. Sull'arresto di Khalida Jarrar è intervenuto anche il portavoce di Fatah, Osama Qawasmeh, per respingere l'accusa rivolta dal Fplp al suo partito (spina dorsale dell'Anp di Abu Mazen) di aver «collaborato» al blitz israeliano che ha portato alla detenzione della parlamentare e degli altri esponenti della sinistra palestinese. Samidoun, la rete di solidarietà con i detenuti, e le associazioni delle donne palestinesi rivolgono un appello alle organizzazioni internazionali affinchè siano fatte pressioni su Israele per ottenere la scarcercazione immediata di Jarrar, Saafin e di tutti i prigionieri politici. Per inviare al Manifesto la propria opinione, telefonare: 06/687191, oppure cliccare sulla e-mail sottostante redazione@ilmanifesto.it |
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