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La Repubblica Rassegna Stampa
27.10.2023 Vertice a Mosca con Hamas e Iran
Cronaca di Rosalba Castelletti

Testata: La Repubblica
Data: 27 ottobre 2023
Pagina: 7
Autore: Rosalba Castelletti
Titolo: «Putin sceglie i jihadisti. Vertice a Mosca con i miliziani e l’Iran»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 27/10/2023, a pag.7, l'analisi di Rosalba Castelletti dal titolo "Putin sceglie i jihadisti. Vertice a Mosca con i miliziani e l’Iran".

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Rosalba Castelletti

Russia Refuses to Designate Hamas a Terrorist Group – Mozhem Obyasnit - The  Moscow Times

MOSCA — Dopo quasi tre settimane di precario equilibrismo diplomatico mascherato da una sbandierata imparzialità sul conflitto tra Israele e Hamas, la Russia viene allo scoperto. Nello stesso giorno riceve una delegazione di Hamas, guidata dal numero due politico Mousa Mohamed Abu Marzouk, e il viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani. Una coincidenza? Quando la notizia viene battuta dalle agenzie, l’imbarazzo è palese. Le visite non sono state annunciate e le autorità russe mantengono il massimo riserbo sui colloqui. La portavoce della diplomazia Maria Zakharova si limita a confermare «la presenza a Mosca di rappresentanti del movimento palestinese » — che la Russia non considera organizzazione terroristica — e ad annunciare la visita di Bagheri Kani. Non fornisce alcun dettaglio. Una successiva nota sostiene che l’incontro con Hamas si è concentrato «sul rilascio immediato degli ostaggi stranieri» e su «questioni relative alla loro evacuazione», ma tace sul colloquio tra il diplomaticoiraniano, nonché caponegoziatore sul nucleare, e il viceministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin. È un comunicato di Hamas a diffondere una foto e a fornire qualche elemento in più. I colloqui, sostiene, sono stati guidati da Mikhail Bogdanov, viceministro degli Esteri e inviato presidenziale per il Medio Oriente. Si è discusso, aggiunge, dell’«aggressione contro Gaza», insistendo sul diritto di «resistere all’occupazione sionista con tutti i mezzi possibili », di cessate il fuoco, apertura dei varchi e consegna di aiuti umanitari. Bogdanov avrebbe inoltre ribadito la necessità di creare uno Stato Palestinese. «La delegazione del movimento — conclude — ha molto apprezzato la posizione del presidente Vladimir Putin e gli sforzi della diplomazia russa» per porre fine a quelli che definisce «i crimini di Israele sostenuti dall’Occidente». Israele non ci mette molto a reagire. Il portavoce degli Esteri Lior Haiat definisce la presenza di Hamas a Mosca «un passo osceno che dà sostegno al terrorismo e legittima le atrocità dei terroristi», e ne chiede «l’espulsione immediata». Irritazione che si somma al «disappunto per il ruolo della Russia» nel conflitto ealla richiesta di «posizioni più equilibrate» espressa due giorni prima. Ma è tardi. Se nei primi giorni la Russia — che ha legami con tutti i principali attori in Medio Oriente — aveva cercato di mantenere una dichiarata equidistanza, da giorni ha palesato una scelta di campo: con la Cina, la Turchia e l’Iran dalla partedei palestinesi. Con dichiarazioni sempre più sbilanciate e media oramai schierati. Le due bozze di risoluzione per un cessate il fuoco umanitario presentate all’Onu sono state pura propaganda con l’obiettivo di evidenziare i «doppi standard» degli Stati Uniti. Una posizione che allinea la Russia con l’opinione pubblica, in particolare nel Sud del mondo. «La Russia ha inquadrato la sua guerra contro l’Ucraina come una lotta “anticoloniale”. La sua risposta alla guerra a Gaza, ponendo le distanze tra sé e l’inequivocabile posizione filo-israeliana di Washington, mira a sfruttare questi sentimenti», commenta Hannah Notte, direttricedell’Eurasia Nonproliferation Program. «Per la Russia aumentare la disillusione nei confronti dell’Occidente e conquistare nuovi simpatizzanti per la sua sfida all’ordine globale sono progressi che valgono la messa a repentaglio dell’alleanza con Israele». Ma è un gioco pericoloso.

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