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La Repubblica Rassegna Stampa
15.10.2023 Fiera del Libro, Francoforte nega il premio alla scrittrice palestinese
Cronaca di Raffaella De Santis

Testata: La Repubblica
Data: 15 ottobre 2023
Pagina: 10
Autore: Raffaella De Santis
Titolo: «La Fiera nega il premio alla scrittrice palestinese. E gli arabi: non veniamo»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 15/10/2023, a pag. 10, con il titolo “La Fiera nega il premio alla scrittrice palestinese. E gli arabi: non veniamo” l'analisi di Raffaella De Santis.

Adania Shibli - Wikipedia
Adania Shibli

A due giorni dall’inaugurazione della Fiera di Francoforte l’attualità irrompe nel mondo dell’editoria. La Buchmesse si schiera apertamente con Israele e cancella l’assegnazione del premio LiBeraturpreis alla scrittrice palestinese Adania Shibli, che nel romanzo Un dettaglio minore , pubblicato in Italia da La nave di Teseo, racconta di una ragazza palestinese rapita e uccisa da soldati israeliani nel 1949. Come immediata reazione l’Associazione degli Editori Arabi ritira la sua partecipazione alla Fiera. Gli stand rimarranno vuoti. La notizia come prevedibile, ha già la sua coda di reazioni social. 

fiera-internazionale-del-libro-di-francoforte - Roma Sociale

La Buchmesse, per bocca del suo direttore Juergen Boos, esprime la sua solidarietà a Israele per il brutale attacco subito da parte di Hamas: «Vogliamo che le voci ebraiche e israeliane siano particolarmente visibili alla fiera del libro », spiega in un comunicato, a poche ore dall’inaugurazione del 18 ottobre. La Fiera francofortese da anni non è solo una piazza affaristica per il mercato dei diritti editoriali (anzi lo è sempre meno) ma è un enorme palcoscenico del dialogo interculturale, dove i libri sono spunti per dibattiti a volte scomodi. Il comunicato di Boos prosegue così: «La guerra del terrore contro Israele contraddice tutti i valori che la Buchmesse rappresenta. La Buchmesse ha sempre avuto a che fare con l’umanità e si è sempre concentrata su un discorso pacifico e democratico. Tuttavia, non si può permettere che il terrore vinca, ed è per questo che vogliamo rendere le voci ebraiche e israeliane particolarmente visibili alla fiera dando loro altro spazio sui nostri palchi». Le polemiche però non tardano ad arrivare. Gli editori arabi non ci stanno e si dissociano e così la Sharjah Book Autorithy e gli Emirates. Ecco qualche passaggio del comunicato indirizzato a Boos: «L’Associazione degli Editori Arabi desidera esprimere il suo profondo rammarico per la sua posizione distorta e ingiusta nei confronti dei tragici eventi della regione, il popolo palestinese vive l’occupazione più lunga della storia moderna, un’occupazione che si è trasformata in apartheid e che ha reso Gaza una prigione a cielo aperto per oltre 2,2 milioni di persone». Va considerato che l’emiratodi Sharjah, uno dei sette degli Emirati Arabi Uniti, aveva avviato negli ultimi tempi ottime relazioni diplomatiche con la Buchmesse. Il prossimo primo novembre si aprirà la fiera dei libri di Sharjah, un mercato inespansione che aspira a diventare il polo di attrazione del mercato librario del mondo arabo, ma oggi la situazione è tesa: «È un peccato che gli eventi abbiano preso questa piega perché crediamo che un ambiente che favorisca la diversità e l’inclusività sia fondamentale per la comunità letteraria e per il successo di qualsiasi fiera del libro». Intanto l’agenda della Buchmesse va ridefinendosi per via del conflitto in Medio Oriente. Era già successo con la pandemia e poi con la guerra all’Ucraina. Lo scorso anno era stato invitato a parlare in videocollegamento Zelensky, accolto da lunghi applausi degli editori in sala, quest’anno verrà potenziato il focus su Israele. Tra gli ospiti Meron Mendel, uno dei maggiori rappresentanti della comunità ebraica in Germania, e la scrittrice Lizzie Doron, che vive a Tel Aviv e a Berlino. Ancora Boos: «La guerra contro Israele, le sofferenze che ne derivano e le restrizioni ai viaggi hanno avuto un impatto sul nostro programma». Ad essere cancellata in realtà non è solo la premiazione di Adania Shibli ma saltano anche i concerti previsti di Liraz e Rita. Annunciato invece un evento extra nel Frankfurt Pavilion, sede privilegiata delle discussioni più politiche: pare che d’accordo con il Pen di Berlino la Buchmesse metterà in piedi un incontro intitolatoOut of Concern for Israel .Nonsarà l’unico. Per evitare di essere bersagliato Boos ha rimesso la decisione della cancellazione del LiBeraturpreis all’organizzazione Litprom, «unica responsabile dell’assegnazione del premio». E se in un primo momento era trapelata la notizia che Shibli fosse d’accordo, poi è comparso un post sul sito delle edizioni statunitensi New Directions che ha smentito: «Non è vero, quanto affermato da Litprom e dal New York Times , che la nostra autrice Adania Shibli è d’accordo con rinunciare al LiBeraturpreis per il suo romanzo A Minor Detail ». Intanto sui social torna lo spettro della cancel culture. Valeria Parrella posta su X la sua solidarietà ad Adania Shibli che «incomprensibilmente si vede cancellare la cerimoniadi premiazione».

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