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La Repubblica Rassegna Stampa
02.07.2017 Qatar, alleato dell'Iran, prende atto che il vento è cambiato dopo l'arrivo di Trump
Analisi di Antonello Guerrera

Testata: La Repubblica
Data: 02 luglio 2017
Pagina: 12
Autore: Antonello Guerrera
Titolo: «Il Qatar non si pieg ai sauditi, sia chiaro siamo pronti a tutto»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 02/07/2017, a pag.12, con il titolo " Il Qatar non si pieg ai sauditi, sia chiaro siamo pronti a tutto " l'intervista al ministro degli esteri del Qatar di Antonello Guerrera.

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Che il ministro degli esteri del Qatar difenda la politica del proprio governo è ovvio e naturale. L'aspetto interessante non è però ciò che dichiara, ma ciò che omette. L'isolamento del Qatar non dipende soltanto dalle richieste dell'Arabia Saudita e degli Emirati, a cui il Qatar cerca di opporsi, è una politica conseguente alla creazione della coalizione degli stati sunniti della regione, nata come conseguenza della visita del Presidente Trump nella regione. Ignorare la nuova politica americana verso l'Iran non servirà al Qatar, che dell'Iran è stretto alleato. Con Trump il vento è cambiato, se ne sta accorgendo anche Teheran.
Chi non se ne accorge è Guerrera, che si guarda bene dal porre domande sui rapporti del Qatar con l'Iran. Altra omissione è la nuova poltica americana in Medio Oriente, eppure l'opinione del ministro degli esteri del Qatar sarebbe stata interessante.

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Antonello Guerrera

ROMA- Il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, è in ritardo. «È stato trattenuto da una telefonata», dicono i collaboratori. Pochi minuti dopo l'agenzia Reuters scrive che Vladimir Putin ha appena telefonato al leader della sua dinastia e del suo Paese, l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani. Il presidente russo «ha sottolineato l'importanzadella diplomazia» per risolvere lo scontro. Che, nel peggiore dei casi, potrebbe provocare un'altra Guerra del Golfo. Perché il tempo stringe. Domani scade l'ultimatum, in tredici punti, dell'Arabia Saudita e dei suoi alleati Emirati, Bahrain ed Egitto contro Doha. Le conseguenze di un "no" del Qatar alle loro richieste, dopo l'isolamento e l'embargo contro il piccolo emirato sul Golfo persico deciso a inizio giugno, non le conosce nessuno. Dopo una tappa negli Stati Uniti, il ministro degli Esteri qatarino è arrivato ieri a Roma, per discutere della crisi con Angelino Alfano. Il titolare della Farnesina auspica «una rapida de-escalation. L'Italia segue con preoccupazione e grande attenzione gli sviluppi della crisi» e «sostiene», insieme a Usa, Gran Bretagna e Germania, «la mediazione messa in atto dal Kuwait». Prima di vedere Alfano, Al Thani ha incontrato alcuni giornalisti in un albergo in via Veneto. Il ministro, 36 anni, in giacca e cravatta, è calmo ma deciso. E non si inchina a Riad: «Quella dell'Arabia Saudita è un'aggressione a uno Stato sovrano come il Qatar, una punizione collettiva che infrange ogni diritto internazionale. Respingeremo sicuramente le loro richieste. Così non possono essere negoziate». Ma fino a che punto il Qatar resisterà? Doha quanto teme un'eventuale aggressione militare dei sauditi? «Alla fine la saggezza la spunterà», ribatte risoluto il ministro, «ma in ogni caso il Qatar non ha paura. Ed è pronto a fronteggiare ogni conseguenza dovesse qualcuno varcare il nostro confine. I nostri alleati internazionali non accetteranno mai un'escalation del genere». L'Arabia Saudita, nelle sue tredici durissime richieste che includono "sorveglianza" straniera per i prossimi dieci anni e rottura di ogni legame «con le opposizioni» degli altri Paesi, accusa il Qatar di terrorismo. «È falso», reclama Al Thani, «noi siamo quelli che lo combattiamo, ospitando la più grande base militare Usa del Medio Oriente per i raid contro l'Isis. Gli stessi Paesi che ci accusano sono in cima alla lista dei finanziatori dei terroristi». L'Arabia Saudita vuole chiudereAl Jazeera, l'emittente panaraba considerata la propaganda del nemico. «Al Jazeera non verrà mai chiusa», ribatte il ministro qatarino, «è la tv della libertà di espressione nel mondo arabo, il nostro fiore all'occhiello. I Paesi che vogliono zittirla, farebbero meglio a lanciare anche loro un'altra emittente con così tanto pubblico». L'Arabia Saudita vuole far chiudere la base militare turca in Qatar. «Resterà aperta», sbotta Al Thani. L'Arabia Saudita vuole che Doha tranci ogni rapporto con l'Iran. «Come con altri Paesi, abbiamo una cooperazione basata sul reciproco rispetto». Il Qatar lascia sempre una porta aperta al dialogo, ripete più volte Al Thani. Crede molto nella mediazione internazionale e negli Stati Uniti nonostante il recente abbraccio totale del presidente Trump all'Arabia: «Gli Stati Uniti hanno già espresso contrarietà» all'ultimatum «e alle accuse di terrorismo verso di noi, valutano positivamente il ruolo del Qatar», sottolinea il ministro. Ma il Qatar non cederà mai ai sauditi, e questo da ieri sembra una certezza. Non accetterà neanche un punto dell'ultimatum di Riad. Il tempo, intanto, sta scadendo.

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