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Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 27/02/2020, a pag. 3, l'articolo "Netanyahu annuncia ampliamenti degli insediamenti".
Mentre su ogni nuovo piano edilizio - normale in ogni Paese del mondo, tanto pił in uno Stato, come Israele, a forte crescita demografica - varato da Gerusalemme OR si sofferma come se si trattasse di una dichiarazione di guerra, tutti i media non si interessano delle nuove abitazioni costruite dall'Autoritą araba palestinese (Anp) di Abu Mazen. Come mai questo doppio standard di attenzione e di giudizio?
Ecco l'articolo:
Maale Adumim Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di aver ordinato «la promozione di un piano per circa 3.500 case» nell'area "Et" nei territori palestinesi (una zona compresa tra Gerusalemme e l'insediamento di Maale Adumim). Nell'area erano stati congelati per molto tempo i progetti edilizi israeliani in linea con quanto richiesto dalle Nazioni Unite in vista dell'attuazione della soluzione dei due stati. Il progetto annunciato dal premier — in un convegno organizzato da un giornale vicino al suo partito, il Likud — comprende due piani, predisposti fin dagli anni Novanta, per 3.426 case a nord di Maale Adumim. «Questo annuncio — ha detto Netanyahu — ha una forte importanza e penso che ognuno lo possa capire». La scorsa settimana Netanyahu ha promesso la costruzione di migliaia di nuove abitazioni a Gerusalemme Est. Si tratta — dicono molti commentatori sulla stampa internazionale — di piani in linea con il cosiddetto accordo annunciato dal presidente statunitense Donald Trump e aspramente criticato dai palestinesi.
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