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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
16.11.2017 Se l'Osservatore Romano si schiera con Putin: 'Mosca per il dialogo in Siria'
Con la Russia i nemici di Israele: Iran, Assad, Hezbollah

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 16 novembre 2017
Pagina: 3
Autore: la redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Mosca sostiene il dialogo per la pace siriana»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 16/11/2017, a pag. 3, la breve "Mosca sostiene il dialogo per la pace siriana".

OR pubblica un articolo favorevole alla Russia, presentata addirittura come un interlocutore per la pace in Medio Oriente. La realtà è ben diversa, perché il regime di Putin, nel tentativo di espandere la propria influenza con una politica di potenza, ha stretto alleanza con l'Iran degli ayatollah e sostenuto Assad in Siria. L'appoggio della Russia a Hezbollah e Assad è stato determinante per la sopravvivenza del regime sanguinario del dittatore siriano. Il prossimo obiettivo di Iran, Siria e Hezbollah, terminata la guerra in Siria, è chiaramente Israele. Nell'attuale scenario la Russia di Putin ha enormi responsabilità.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Assad ha vinto la guerra in Siria grazie al sostegno di Russia e Iran

Mosca sostiene il dialogo tra governo e opposizione siriani in vista dei prossimi negoziati a Ginevra. Questo il messaggio lanciato ieri dal ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov, che ha chiesto alle Nazioni Unite di partecipare attivamente al congresso per il dialogo nazionale siriano, un vertice promosso da Mosca e che punta a rafforzare il cammino in direzione di una soluzione politica della crisi. L'incontro era previsto il 18 novembre a Sochi, ma per il momento la Turchia si è detta contraria per la partecipazione dei curdi. «Mi sembra — ha detto Lavrov — che adesso la pausa nel processo negoziale di Ginevra stia ancora una volta durando troppo; il tema del dialogo nazionale siriano dovrebbe spronare i nostri colleghi alle Nazioni Unite a servirsi di questo momento per intensificare il processo negoziale di Ginevra». Lavrov si è quindi detto «convinto che il congresso in questione mira ad aiutare i negoziati di Ginevra a ottenere quella rapidità e quel ritmo che adesso non si osservano».

 

Immagine correlata
Hassan Rohani con Vladimir Putin

Il ministro degli esteri russo ha infine sottolineato che la lista dei partecipanti al congresso è ancora in fase di compilazione e l'obiettivo è che sia «il più rappresentativo possibile». Lavrov ha poi spiegato che Mosca e Washington hanno discusso di recente «della creazione della zona di "de-escalation" (zona di sicurezza) nel sud-ovest della Siria e il testo dell'accordo è pubblico». Lavrov ha precisato che anche rappresentanti della Giordania hanno partecipato all'elaborazione del piano e che «consultazioni informali si sono tenute con Israele, considerando che questa zona si trova in prossimità delle alture del Golan». Il piano include decisioni specifiche «su come questa zona di sicurezza funzionerà. Uno dei punti cruciali — ha aggiunto Lavrov — è il ritiro delle «unità armate non siriane» dal territorio in modo «da consentire il passaggio degli aiuti umanitari» a migliaia di profughi siriani.

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ornet@ossrom.va

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