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israele.net Rassegna Stampa
15.08.2023 Il mondo nascosto degli animali che popolano il Negev israeliano
Da Israele.net

Testata: israele.net
Data: 15 agosto 2023
Pagina: 1
Autore: la redazione di Israele.net
Titolo: «Il mondo nascosto degli animali che popolano il Negev israeliano»

Il mondo nascosto degli animali che popolano il Negev israeliano
Da Israele.net

Negev Desert | Tourist Israel

Posizionando delle videocamere in prossimità delle riserve d’acqua in varie località del Negev (Israele meridionale), la ricercatrice israeliana Einat Zahabian, del Dipartimento di ecologia del deserto dell’Università Ben-Gurion, ha potuto filmare – al crepuscolo, all’alba o in piena notte – una serie di animali che popolano il deserto, ma che non vengono quasi mai visti da turisti ed escursionisti.

Zahabian studia con i professori David Saltz e Oded Berger-Tal del Blaustein Institutes for Desert Research, in collaborazione con la Authority israeliana Parchi e Riserve Naturali. La sua tesi di dottorato riguarda l’acqua come motivo di contrapposizione tra uomo e fauna selvatica: in che modo turismo ed escursionismo impattano sugli animali e come garantire che sia la fauna selvatica sia gli esseri umani possano godere di ruscelli e sorgenti d’acqua con il minimo disturbo reciproco.

A ridosso ma anche a una certa distanza da una decina di fonti d’acqua, Zahabian ha installato un totale di 20 telecamere mimetizzate, che si azionano per 20 secondi quando i sensori percepiscono un movimento. Ogni apparecchio porta un’etichetta in ebraico e arabo: “Questa è una videocamera per la ricerca scientifica sulla fauna selvatica. Per favore, non toccare”. Tuttavia, due delle 20 telecamere sono scomparse. In totale, lo studio ha analizzato 15.000 video di 20 secondi ciascuno.

L’intensa presenza umana vicino a fonti d’acqua scoraggia sia i mammiferi che gli uccelli, dice Zahabian. I mammiferi tendono a bere prima dell’arrivo dei visitatori o dopo che se ne sono andati e alcuni sono costretti a diventare notturni, il che li espone ai predatori. “Abbiamo misurato per quanto tempo un animale beveva – spiega – quante volte alzava la testa quando era stressato, quali altre specie sono arrivate, in che ore erano attive. Abbiamo contato gli animali e controllato se alcuni mostrassero meno timore degli umani. Abbiamo anche misurato quanto tempo ci vuole perché gli animali osino avvinarsi all’acqua dopo che gli umani se ne sono andati. Alcune volpi non sembrano scoraggiate dagli umani, invece i caracal arrivano solo nel cuore della notte. Gli animali rispondono in modo diverso. I lupi, ad esempio, li abbiamo visti cambiare abitudini nei siti frequentati da molte persone”.

Lo studio ha anche proposto idee pratiche per aiutare gli animali. In alcuni siti, Zahabian ha posizionato abbeveratoi a 500 metri di distanza dagli specchi d’acqua frequentati da molti visitatori. “Sono serbatoio chiusi da 60 litri, molto poco allettanti per l’uomo – spiega – Ognuno è dotato di uno sgocciolamento costante per mantenere l’acqua in movimento. Vanno riempiti ogni settimana. Abbiamo visto come diverse specie si sono avvicinate e siamo stati felici di vedere animali diurni arrivare alle loro ore normali”.

Zehava Sigal, ecologa dell’Authority Parchi e Riserve Naturali, dice che l’installazione di abbeveratoi non è senza problemi: “La vita naturale non deve dipendere da noi. D’altra parte, non sarebbe realistico chiudere ai visitatori parchi come Ein Yorke’am per più giorni alla settimana invece di installare un abbeveratoio. Vogliamo che le persone si avvicinino alla natura, ma la loro presenza interferisce con l’ecosistema da cui dipendono gli animali. Se non garantiamo l’accesso all’acqua potabile, causeremo cambiamenti comportamentali a lungo termine. Dunque, se interveniamo lo facciamo per regolare le cose correttamente”.

Ecco qui di seguito alcuni degli animali che difficilmente vedreste durante una visita nei deserti d’Israele: perché si nascondono.

Per vederei video, cliccare sul link https://www.israele.net/il-mondo-nascosto-degli-animali-che-popolano-il-negev-israeliano

Caracal

Un felino predatore che vive principalmente in zone aride ed è attivo di notte. Si distingue per le sue orecchie appuntite (Caracal in turco significa orecchie nere). Non esiste una stima precisa di quanti ve ne siano in Israele, dove è considerato specie a rischio per via del restringimento del suo habitat naturale.

Ibex (stambecco del deserto)

Gli ibex vivono in branchi separati di maschi e femmine nelle aree rocciose del deserto. Necessitano di pochissima acqua. In Israele ve ne sono circa 800 nel deserto di Giudea, 200 nelle montagne del Negev e 124 nelle montagne meridionali di Aravà ed Eilat. Alcuni anche sulle alture del Golan.

Gazzella del Negev

Si nutre dell’albero spinoso dell’acacia, dalla quale trae anche l’acqua di cui ha bisogno. Nel 2021 in Israele ne sono state censite circa 2.000, per la maggior parte nell’Aravà e nel Negev meridionale.

Orice bianco (dalle corna a sciabola)

Vive in branchi nelle regioni aride e semi-aride. Prevalentemente notturno, può sopravvivere settimane senza bere. I lupi sono i suoi unici predatori. L’orice bianco si è estinto in natura negli anni ’70, ma è sopravvissuto negli zoo. E’ stato reintrodotto in natura all’inizio degli anni ’80 in alcuni paesi tra cui Israele, dove oggi se ne contano circa 200, principalmente nella regione di Aravà, ma anche nel resto del Negev.

Tasso del miele

Un predatore robusto, agile e ingegnoso. Si nutre di insetti, piccoli roditori, serpenti, lucertole, miele e carcasse. In Israele la specie è in pericolo giacché ne rimangono solo pochi esemplari.

Asino selvatico

Vive in piccoli branchi vicino a corsi d’acqua e sorgenti. In Israele si estinse circa un secolo fa. Negli anni ’60, undici asini selvatici furono importati dall’Iran e introdotti nella riserva Hai Bar-Yotvata, nell’Aravà. Oggi in Israele più di 300 asini selvatici vagano dalle montagne settentrionali del Negev fino a Paran, nell’estremo sud.

Fennec o volpe del deserto

Si nutre di piccole prede, frutti e fruga nei rifiuti. Animale notturno, a volte è attivo al mattino presto. In Israele è considerato un vettore della rabbia. E’ la più rara delle volpi d’Israele, la quantità non è nota ma è segnalata la sua presenza nel deserto di Giudea e in alcune parti del Negev e dell’Aravà.

Volpe comune

Si nutre di piccole prede, frutti e fruga nei rifiuti. Come le altre volpi, è un vettore della rabbia. Non se ne conosce la quantità in Israele, ma non è considerata specie in pericolo.

Lupo grigio

Animale da branco, prevalentemente notturno, caccia conigli, cervi, asini, orici e stambecchi. I rifiuti abbandonati dall’uomo riducono la dipendenza dei lupi dalle prede. In Israele si stima la presenza di 100-150 esemplari.

Iena striata

Il più grande predatore presente in Israele. Notturna, generalmente solitaria, la iena copre distanze anche molto lunghe. In Medio Oriente, è in grave pericolo di estinzione. In Israele la quantità è sconosciuta, ma è stata avvistata vicino a insediamenti umani, aree industriali e basi militari, soprattutto al centro e al sud.

Poiana dalle lunghe gambe

Simile a un’aquila, ma più piccola. Monogama, si nutre di piccoli mammiferi compresi i roditori. Per la maggior parte vive in Turchia, Europa centrale e Asia occidentale. Si osserva anche in Nord Africa. E’ comune in tutto Israele.

Pernice della sabbia

Incapace di volare, vive in Israele tutto l’anno ed è comune nel Negev, nell’Aravà e nel deserto di Giudea. Preferisce il terreno roccioso, ha bisogno di poca acqua. E’ attiva all’alba e al crepuscolo. Popolazione in Israele sconosciuta, ma non è considerata in pericolo.

Video credits: Einat Zahabian, Blaustein Institutes for Desert Research, Ben-Gurion University of the Negev

(Da: Ha’aretz, 12.8.23)

 

 

 

 

 

 

 

 

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