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Il Tempo Rassegna Stampa
07.12.2016 Kirk Douglas compie 100 anni
Commento di Angela Di Pietro

Testata: Il Tempo
Data: 07 dicembre 2016
Pagina: 21
Autore: Angela Di Pietro
Titolo: «Il centenario di Hollywood»

Riprendiamo dal TEMPO di oggi, 07/12/2016, a pag. 21, con il titolo "Il centenario di Hollywood", il commento di Angela Di Pietro.

IC si unisce agli auguri a Kirk Douglas, tra i più grandi attori del Novecento. Consigliamo a chi non lo abbia già visto "I combattenti della notte", in cui Kirk Douglas è protagonista, che racconta la liberazione di Gerusalemme, durante la guerra d'Indipendenza del 1948

Ecco l'articolo:

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Kirk Douglas,  100  Anni! buon compleanno!

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"I combattenti della notte " (locandina)

Hollywood, intesa come culla del divismo che si nutriva di visoni e champagne, scandali e diamanti da venti carati, è «andata». Sparita. Inghiottite le «Major» che distruivano film caramellosi - più efficaci di una seduta dall'analista - spariti i locali come «Romanoff», che trattava le star del cinema come fossero principi di un regno di celluloide, restano i fantasmi e la polvere. Polvere di stelle, ma sempre polvere. E resta lui, Kirk Douglas, cento anni il prossimo nove dicembre, portati dignitosamente grazie (anche) a mai confessati interventi di chirurgia estetica.

Inserito al diciassettesimo posto nella lista delle star del cinema più famose d tutti i tempi, è stato Sparcatus, Ulisse, Van Gogh, l'ambiguo interprete dei «Cinque volti dell'assassino», ha collezionato applausi per le interpretazioni in «Sfida all'Ok Corral», lo «Zoo di vetro», «Il bruto e la bella». «Orizzonti di gloria» è considerato il capolavoro della sua filmografia, diretto da un giovanissimo Stanley Kubrik. La fossetta sul mento era e rimarrà il suo segno distintivo, così come gli spietati commenti nei confronti delle colleghe che, mentre lui spettegolava su di loro, venivano bramate dal pubblico mondiale. Rita Hayworth? Troppo triste. Joan Crawford? Metà ninfomane e metà dittatore, con un alito pesante che lo infastidiva. Marilyn Monroe? Una che era sempre in ritardo. Annamaria Pierangeli? La peggio. Perfida, bugiarda. Marlene Dietrich? Le piaceva che gli uomini stessero male ed avessero bisogno di lei.

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Kirk Douglas

Figlio di ebrei bielorussi emigrati in America, nacque ad Amsterdam, nello stato di New York e si diplomò, come avrebbe fatto più tardi Grace Kelly, all'American Academy of Arts di NYC. Ha interpretato decine di personaggi che gli somigliavano: tosti, col fisico da boxeur, puntualmente cinici e dotati di fascino inesauribile. Gli piacevano le donne e non ebbe difficoltà a raccontare che dopo ventinove notti passate con ventinove donne diverse, alla trentesima fece cilecca. «Apprezzo l'auto-erotismo perché ti consente di conoscerti meglio», aggiunse candidamente. Candidato tre volte al premio Oscar, lo vinse (alla carriera) solo nel 1996, risultando l'attore più anziano ad avere ricevuto l'ambita statuetta. Si è sposato due volte: la prima con Diana Dill dalla quale ha avuto i figli Michael (con il quale ha girato il suo penultimo film nel 2003) e Joel. Con la seconda moglie, Anna Buydens, è sposato da sessantatré anni ed ha avuto altri due figli, Peter ed Eric, quest'ultimo morto a causa di un'overdose da stupefacenti a quarantasei anni.

Il segreto della sua longevità gli è stato chiesto due anni fa. «Ritengo che per vivere a lungo occorra interessarsi agli altri. Così non ti annoi e non annoi gli altri». Prodigo, pressoché indifferente al denaro (e infatti fu truffato dal suo amministratore) ha speso 50 milioni di dollari in opere umanitarie, infrangendo definitivamente l'affresco che lo dipingeva cinico. Ama l'Italia più di qualunque posto al mondo. E Roma. «Ho ricordi bellissimi del periodo in cui lavorai nella Capitale. Ah quei colori, quella musica. È la mia "città preferita e se viaggiassi ancora è lì che andrei. Mi piaceva lavorare con Dino De Laurentiis".

Kirk Douglas fu uno dei personaggi che animò la "Hollywood sul Tevere". Ha girato novanta film. "Qualcuno molto bello, altri brutti. Ma amo questo lavoro". Pare che abbia avuto qualche attrito col famosissimo figlio Michael quando gli propose il copione di "Qualcuno volò sul nido del cuculo". Voleva interpetarlo lui, ma il figlio ritenne che Jack Nicholson fosse più adatto alla parte. I rapporti con il figlio sono tuttavia ottimi. "E' il mio attore preferito e sono fiero di lui". Pare che quando Douglas jr era all'apice della popolarità, qualcuno lo fermò chiedendogli se fosse il padre di Michael. La sua vitalità, nonostante l'ictus che lo ha colpito nel 1996, non è scemata. «Vedrete - ha detto - scriverò molti altri libri». L'unica altra star di Hollywood che ha raggiunto il secolo di età è una donna, Olivia De Havilland, la dolce Melania di via Col Vento che tuttavia nel capolavoro di Selznick moriva giovane.

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