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Italia Oggi Rassegna Stampa
06.07.2023 Periscopio 06/07/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 06 luglio 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 06/07/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 06/07/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Caucasian Knot | Zarema Musaeva complains about deterioration of her health  in SIZO
Zarema Musaeva

L’aggressore fiuta le riserve di paura che non sappiamo tenere sepolte. Guido Ceronetti, Pensieri del tè.

Zarema Musaeva, madre di due attivisti per i diritti umani in Cecenia, è stata condannata oggi a 5 anni e 6 mesi di reclusione da una Corte di Grozny. La donna è stata riconosciuta colpevole di frode e violenza contro un agente di polizia. Musaeva è moglie di Saidi Yangulbaev, un ex giudice della Corte Suprema della Cecenia. I suoi figli sono Abubakar Yangulbaev, attivista per i diritti umani, e Ibragim Yangulbaev, cofondatore del movimento d’opposizione Adat. [...] Martedì mattina, mentre stavano raggiungendo la Corte per essere presenti alla sentenza, la giornalista di Novaya Gazeta Elena Milashina e l'avvocato Alexander Nemov sono stati aggrediti da uomini che li hanno duramente picchiati. repubblica.it

Hanno minacciato di tagliarmi le dita, avvicinavano il coltello alla mano. Poi hanno iniziato a colpire col bastone su ogni dito, minacciando di romperle se non avessi sbloccato il telefono. Elena Milashina (Anna Zafesova, La Stampa).

Mosca è finita sotto attacco in quella che sembra un’estensione delle operazioni della controffensiva ucraina contro la Russia. [...] Le autorità russe hanno fatto sapere che l’azione non ha causato vittime. Nel frattempo, in Ucraina, un attacco russo contro la città meridionale di Sumy ha ucciso 19 civili, mentre un altro attacco compiuto tramite droni suicidi ha colpito un ristorante nella città di Kramatorsk, nell’est del paese, nel quale hanno perso la vita 13 persone. wired.it

A Ovest la Russia si è talmente fatta odiare da tutti i vicini che non ha amici. E non ne merita. Gianni Pardo, Italia Oggi.

Renat Karchaa, consigliere del direttore generale della russa Rosenergoatom, sostiene che le forze armate ucraine «cercheranno d’attaccare la centrale nucleare di Zaporizhzhia nella notte fra il 4 e il 5 luglio». Per l’Ucraina si tratta d’un falso e d’una provocazione. Secondo lo Stato maggiore di Kiev, Mosca ha posizionato ordigni sul tetto del terzo e quarto reattore che non sarebbero destinati a danneggiarli, ma possono simulare un bombardamento da parte dell’Ucraina. Prima ora del Corriere della sera.

La prigione russa è uno spaccato della nostra società. Ci si imbatte in persone d’ogni tipo, indipendentemente da status sociale e tenore di vita. Nella cella del tribunale ho ammazzato il tempo in compagnia d’alcuni miliardari della lista Forbes e d’un ragazzo arrestato per un furtarello alla stazione Kazanskij. Ci siamo versati il tè dalla stessa teiera e abbiamo discusso delle notizie dal fronte, che preoccupavano tutti in ugual misura. In un furgone cellulare ero in compagnia d’un generale del Servizio federale per l’esecuzione delle condanne, arrestato per mazzette, e d’alcuni ragazzi barbuti dalla Cecenia, accusati d’una serie di rapine. Eravamo tutti intenti a discutere su quali fossero le regioni con le migliori colonie penali e in quale di queste fosse auspicabile scontare la pena. Il’ja Jašin, blogger indipendente, condannato a 8 anni di carcere (HuffPost).

L’estrema sinistra, per clientelismo elettorale, flirta con i discorsi anti-flic che provengono in maggioranza da questa Francia separatista che oggi incendia le banlieue. [...] Jean-Luc Mélenchon porta avanti un discorso secondo cui i poliziotti sono abitati da un sentimento d’impunità, quando questo sentimento è invece proprio quello dei piccoli criminali delle periferie che una giustizia lassista ha rinunciato a punire. Ivan Rioufol, editorialista del Figaro (Mauro Zanon, il Foglio).

Sgomento di fronte alla vandalizzazione, a Nanterre, del monumento ai martiri della deportazione e della resistenza, e su un altro edificio, più lontano, questa scritta: «Banda di cagne, vi faremo una shoah». Bernard-Henri Lévy, Repubblica.

[A Roma] dominano sciatteria, sporcizia, confusione, imbecillità. Possibile che si chiuda un parcheggio di tassì e si lasci l'avviso «Taxi», così da ingannare gli utenti? Possibile che si progettino settimane d'inutili lavori e essi durino mesi? Possibile che non si collaudino in fretta le opere? [...] A Roma non serve un sindaco, bensì una summa di Pol Pot, Stalin, Hitler e Gengis Kan, senza riserva di poteri e senza parvenza di misericordia. Marco Bertoncini, Italia Oggi.

Repubblica spara in pagina una foto di Giorgia Meloni con un cocktail in mano: «La premier si rilassa sulla spiaggia di Cala Masciola, in Puglia, dov’è arrivata con un volo di Stato di ritorno dal consiglio europeo di Bruxelles». Peccato che la foto sia stata scattata tre anni fa, a Ostia, e campeggi anche sul profilo Facebook di Meloni... Dagospia.

Chi discute di salario minimo ha in mente un tema completamente diverso, cioè il livello salariale che, nel nostro paese, è certamente basso. Ma questo tema, assolutamente reale e urgente, non può essere risolto con un tratto di penna del legislatore. Non solo perché, nel nostro ordinamento, spetta alle parti sociali trovare un accordo, ma anche e soprattutto perché la vera ragione della nostra dinamica salariale va cercata nella pluridecennale stagnazione della produttività. Se vogliamo spingere gli stipendi più in alto dobbiamo liberare la produttività: cioè smettere di accapigliarsi sul numero e scendere invece sul campo delle riforme pro-crescita, dal taglio delle tasse alle liberalizzazioni, dalla pubblica amministrazione alla giustizia. Istituto Bruno Leoni.

Non penso mai alla storia. Non credo alla storia. Come diceva Schopenhauer, le forme della storia le troviamo noi, così come nelle nuvole vediamo leoni, golfi, montagne. Non c’è storia, ma solo eventi di fugace felicità. Non so se esista il progresso storico. Forse no. Quanto a me, vorrei che ci fosse un progresso etico. Jorge Luis Borges, Una vita di poesia.

L’anarchia è la libertà di chi non la merita. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti


italiaoggi@class.it

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