venerdi 26 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Italia Oggi Rassegna Stampa
16.12.2016 Zoo di Berlino: i paradossi del nazismo che non passa
Analisi di Roberto Giardina

Testata: Italia Oggi
Data: 16 dicembre 2016
Pagina: 14
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Il passato nazista dello Zoo»

Riprendiamo da ITALIA OGGI, con il titolo "Il passato nazista dello Zoo", l'analisi di Roberto Giardina.

Immagine correlata
Roberto Giardina

Immagine correlata
Postazioni militari naziste presso lo zoo di Berlino (1945)

Lo Zoo è una meta obbligata per i turisti a Berlino. Non solo per i bambini. Knut, l´orsetto bianco, attirò folle di visitatori, e salvò lo Zoo che rischiava a causa dei debiti. E continua a richiamarli, anche se è morto giovane, a cinque anni, nel 2011, e non ci sono altri ospiti in grado di raccoglierne l´eredità. Knut era stato condannato a morte alla sua nascita dagli etologi, perché respinto dalla madre. Non sarebbe potuto crescere in modo normale, sentenziarono. Lo sdegno fu mondiale, e i tedeschi furono ancora una volta accusati di razzismo. Anche il Zoologischer Garten ha un passato nazista. Chi si aggira per i vialetti nota le statue di un gorilla, o di una foca, e non si accorgere del busto di uno dei suoi storici direttori, Lutz Heck.

Amico intimo di Göring, con cui andava a caccia nel Brandeburgo, responsabile di aver arianizzato il giardino zoologico. Periodicamente, i berlinesi inviano petizioni per togliere il busto. Invano, Heck rimane al suo posto. Ma adesso si è appena aperta nella “casa delle antilopi” una mostra permanente sui 172 anni di storia dello Zoo: “monarchia, dittatura, repubblica”. Vengono denunciate anche colpe antiche, precedenti al III Reich. Nel 1871, furono esposti uomini e donne provenienti dalle colonie africane: i “neri” da studiare come “esseri diversi”. Nel 1878 fu il turno degli inuit della Groenlandia. Se può essere una scusante, avvenne anche in altri Zoo d´Europa, come a Londra dove fu esposta alla curiosità dei visitatori una coppia di pigmei. Il Zoologischer Garten nacque nel 1844 grazie soprattutto al desiderio degli ebrei della buona borghesia berlinese. Possedere un´azione dello Zoo era uno status symbol, e i 400 azionisti erano in gran parte ebrei.

L´azione dava diritto all´ingresso gratuito a tutta la famiglia, oggi solo a un biglietto. La Zoo Aktie è quotata 4801 euro, ma è quasi impossibile comprarla: chi le ha non le cede. Già nel 1933, poche settimane dopo l´avvento di Hitler al potere, alle SS e alle SA fu offerto l´ingresso scontato. E gli azionisti “non ariani” furono costretti a cedere le azioni. Lutz Heck, direttore da un anno, controllò personalmente che i titoli venissero comprati da “cittadini graditi”. Nel 1938, all´ingresso fu apposto il cartello: “Juden unerwünscht”, bambini e genitori ebrei non erano graditi.

Immagine correlata
Il busto dedicato a Lutz Heck

Il 9 novembre del 1938, il giorno in cui vennero date alle fiamme le sinagoghe e devastati i negozi degli ebrei in tutta la Germania, il cartello venne sostituito: “Vietato l´ingresso agli ebrei”. Nel 1937, Heck aveva ottenuto l´ambita tessera del partito, e Hitler l´anno seguente gli conferì il titolo di professore honoris causa. Il professor Heck non si era adeguato al regime per quieto vivere ma era stato un fervente seguace di Hitler, dimostra lo storico Wolfgang Benz. Nel 1934, in un´intervista al “Välischer Beobachter”, organo del partito, il direttore espresse il desiderio di riformare lo Zoo, e creare un giardino zoologico “tedesco”, qualunque cosa volesse dire. Nel 1945 fu costretto a fuggire da Berlino per non cadere nelle mani dei russi che lo avevano posto nella loro lista di nazisti da catturare e punire. E´morto nel 1983 a 91 anni. Sulla stele che sorregge la testa in bronzo di Heck è stato posta una scritta che ricorda le sue colpe, ma la direzione si rifiuta di togliere il busto. La mostra è stata finanziata con 500mila euro, ed è stata istituita una borsa di studio per venti giovani ricercatori di Israele, che saranno invitati a condurre per un anno i loro studi a Berlino.

Per inviare la propria opinione a Italia Oggi, telefonare 02/582191, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


italiaoggi@class.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT