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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.04.2023 Guterres, segretario Onu, troppo pro Putin
Analisi di Marta Serafini

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 aprile 2023
Pagina: 5
Autore: Marta Serafini
Titolo: «La guerra dell’intelligence russa e il piano segreto di Xi per le armi»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 14/04/2023, a pag. 5, con il titolo "La guerra dell’intelligence russa e il piano segreto di Xi per le armi" la cronaca di Marta Serafini.

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Marta Serafini

António Guterres | European Youth Portal
Antonio Guterres

Mentre la fonte dei leak del Pentagono ora ha un nome e un volto, emergono nuovi dettagli sul contenuto dei documenti. Si inizia dall’Ucraina. Secondo la valutazione dell’intelligence Usa contenuta nei documenti, la guerra si protrarrà per tutto il 2024. Per ancora un anno e mezzo — si legge nei dossier — «nessuna delle due parti riuscirà a vincere ed entrambe si rifiuteranno di sedersi al tavolo dei negoziati». Secondo il New York Times, documenti aggiuntivi che non facevano parte del primo blocco apparso sui social network e poi sui media la scorsa settimana, mostrano come le agenzie di spionaggio americane siano penetrate virtualmente in ogni angolo dell’apparato d’intelligence e militare russo, oltre che nella struttura dei comandi militari. In un report di 53 pagine datato 28 febbraio, l’intelligence americana afferma che i servizi russi, l’Fsb, hanno «accusato» il ministero della Difesa di Mosca di «nascondere il numero sulle perdite russe in Ucraina», che tra morti e feriti avrebbe raggiunto «una cifra vicina a 110 mila». In particolare, il ministero della Difesa russo non conterebbe tra le perdite i morti nei ranghi della Wagner e delle milizie cecene. A proposito della milizia, secondo i file, Putin avrebbe cercato personalmente, convocando un incontro lo scorso 22 febbraio, di risolvere una disputa tra Sergei Shoigu e il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin che accusava il ministro della Difesa di bloccare deliberatamente l’accesso delle sue truppe alle risorse di munizioni. Ma non solo. Gli apparati militari continuerebbero a essere «riluttanti a convogliare le cattive notizie in alto nella catena di comando». Sarebbero dunque i conflitti interni tra i diversi apparati di spionaggio e militari ad aver impedito alla Russia di vincere il conflitto in Ucraina in questi 13 mesi. Tutte informazioni che però, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov interpellato dalla Cnn, «non sono affidabili». Sempre a proposito della guerra in Ucraina nei file americani viene anche rivelata una certa insofferenza da parte di Washington nei confronti dell’atteggiamento «troppo accomodante» verso la Russia del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, tenuto anche lui monitorato dall’intelligence statunitense, soprattutto nei mesi di discussione circa l’accordo sul commercio di grano, poi stretto tra Russia e Ucraina con la mediazione della Turchia e delle Nazioni Unite. E secondo i file visualizzati da Politico i tecnici russi avrebbero trovato il modo di «disturbare» le armi statunitensi più avanzate consegnate all’Ucraina, deviando la traiettoria delle bombe guidate Jdam e persino dei razzi Himars, protagonisti delle battaglie della scorsa estate. «Trucchi» che hanno creato non pochi problemi a Kiev sul campo. Altro tema che emerge è la fornitura di armi ai Russi da Pechino: assai probabile che la Cina entrerà in guerra in caso di «un attacco ucraino su suolo russo con armi fornite dalla Nato». In un altro documento si parla del test di un missile ipersonico cinese condotto lo scorso 25 febbraio, il super razzo cinese — un DF-27 — che ha volato per 12 minuti per 2.100 chilometri con una «alta probabilità» di penetrare i sistemi di difesa anti-missili Usa. Dai file classificati visionati dal Washington Post, si evince invece come la Cina avrebbe approvato «la fornitura di aiuti letali» alla Russia in Ucraina, e avrebbe avuto intenzione di farlo in segreto, mascherando l’equipaggiamento militare come beni civili. Secondo il Post l’informativa, apparentemente ottenuta da un’intercettazione condotta dai servizi Usa sul Svr, i servizi di intelligence russi, era inserita in un sommario top secret, datato 23 febbraio.
 
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