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Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.08.2017 Eurabia avanza: bambina affidata a due famiglie islamiche fondamentaliste, la magistratura inglese sbanda, poi, furbescamente, rettifica
Cronaca di Luigi Ippolito

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 agosto 2017
Pagina: 17
Autore: Luigi Ippolito
Titolo: «La giudice (musulmana) ridà la piccola cristiana alla nonna»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/08/2017, a pag. 17, con il titolo "La giudice (musulmana) ridà la piccola cristiana alla nonna" la cronaca di Luigi Ippolito.

Una giudice inglese musulmana Khatun Sapnara ha rovesciato la decisione precedentemente presa da un'altra giudice - sempre musulmana- di affidare una bambina di Londra a due famiglie musulmane che non parlano inglese e impongono i propri usi- tra i quali l'abbandono delle fede cristiana- dalla sottomissione delle donne e dalle pratiche alimentari islamiche. L'affido di una bambina a due tutrici in burqa è un fatto gravissimo, che segnala a quale punto l'Europa è ormai divenuta Eurabia. Domanda: può una giudice che ha preso una decisione così grave, continuare ad amministare la 'giustizia' ?
Non possiamo altresì non notare che per la 'scelta riparatrice' sia stata scelta una giudice anch'essa musulmana (da cui il titolo del Corriere), una rassicurazione per la pubblica opinione?

Ecco l'articolo:

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Luigi Ippolito

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Khatun Sapnara

Intervento della magistratura nel caso della bambina britannica, bianca e cristiana, data in affido a una famiglia musulmana osservante: la piccola è stata data in custodia alla nonna, dopo che i giornali avevano rivelato come le sue tutrici portassero il velo integrale, le avessero tolto la catenina col crocifisso e impedito di mangiare il suo piatto preferito, la pasta alla carbonara, perché contiene pancetta di maiale. Ma la cosa notevole è che la decisione è stata presa da una giudice che è musulmana praticante e di orgine bengalese: Khatun Sapnara, 49 anni, è la magistrata che ha decretato che è nell’interesse della bambina, che ha solo cinque anni, vivere con un membro della famiglia in grado di venire incontro ai suoi bisogni «in termini di etnicità, cultura e religione».La giudice Sapnara è una paladina dei diritti delle donne: arrivata in Inghilterra da bambina dal Bangladesh, ha studiato alla London School of Economics ed è stata la prima bengalese a scalare i ranghi della magistratura; ma soprattutto ha lavorato alla formulazione della legge del 2007 sul matrimonio forzato, che consente ai giudici di intervenire per impedire nozze combinate, una pratica tuttora frequente nella famiglie originarie del Sudest asiatico.

 

 

 La giudice, che è figlia di un eroe della lotta di indipendenza del Bangladesh, è stata nominata in passato «Persona dell’anno» britannico-bengalese. E martedì in aula ha motivato la sua decisione con «la superiore preoccupazione per il benessere della bambina»: «Bisogna accettare che la priorità sia una collocazione appropriata, culturalmente congruente». E le prove portate in tribunale hanno dimostrato che «la nonna è una tutrice appropriata per la bambina». Il caso, rivelato lunedì dal Times , ha diviso l’opinione pubblica. Non sono stati resi noti i motivi per cui le autorità della circoscrizione di Tower Hamlets, quartiere multietnico della periferia orientale di Londra, abbiano sottratto la bambina ai genitori. E la questione sembra particolarmente complessa: i nonni della piccola sarebbero di origine musulmana, anche se non praticanti.

 

Ma è emerso che la piccola, che è battezzata e di madrelingua inglese, aveva passato gli ultimi sei mesi sotto la custodia di due diverse famiglie islamiche in cui le donne portano il burqa: e che le insegnavano a denigrare le feste cristiane e le donne europee, oltre a provare a farle apprendere l’arabo parlato in casa. I maggiori quotidiani sono intervenuti nella polemica, schierandosi lungo linee ideologiche prevedibili. Il Telegraph , megafono della destra conservatrice, ieri parlava di «profondo disagio per questa famiglia di tutori musulmani», arrivando a definire la vicenda «un oscuro dramma distopico». Invece il Guardian , portavoce della sinistra laburista, ha ospitato l’intervento di una commentatrice musulmana che fa notare come i numerosi casi di bambini di minoranze etnico-religiose affidati a famiglie inglesi non facciano mai notizia: e denuncia «la narrativa secondo cui l’Islam è incompatibile con i valori britannici».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

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