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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.05.2017 Tombe ebraiche distrutte a Roma: il conto alle famiglie dei vandali
Perchè definirli 'baby'?

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 maggio 2017
Pagina: 7
Autore: R.Fr.
Titolo: «Tombe distrutte, il conto alle famiglie dei baby vandali»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA ed.romana di oggi, 14/05/2017, con il titolo "Tombe distrutte, il conto alle famiglie dei baby vandali", la cronaca delle reazioni avvenute dopo la devastazione di 70 tombe ebraiche nel Cimitero Monumentale di Roma.

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Se veramente la famiglie dei 4 ragazzini delinquenti saranno obbligate a pagare i restauri delle tombe dissacrate dai loro pargoli -in vena di  bravate, li avevano definiti ieri, non capiamo il perchè della scelta di questa parola, come non capiamo quel 'baby' nel titolo di oggi- ci pare una equa riparazione. Il che non esclude il consiglio alle famiglie di guardarsi allo specchio, per interrogarsi sulla educazione impartita ai loro figli.

Chiusi in casa per la vergogna. E anche per punizione. Con i parenti a fare da schermo per difenderli da una notorietà non voluta che si sono invece cercati distruggendo decine di tombe al Verano. Per esattezza, secondo l'ultimo bilancio dei carabinieri, sono no le sepolture prese di mira dai quattro teppisti di 14 e 15 anni che nella notte di giovedì hanno divelto croci, stelle di David, marmi e basamenti. Dal riquadro ebraico ai fometti cristiani, fino ai loculi più antichi. I danni ammontano a più di 15o mila euro e a pagarli saranno le famiglie dei ragazzi. «Mio figlio ha fatto una grossa stupidaggine, ma ora a lui e ai suoi amici ci penseranno i carabinieri», spiega un padre che non ha troppa voglia di pubblicità affacciandosi dalla sua abitazione a San Lorenzo. Gli altri minorenni vivono con le famiglie fra Nomentano e Tiburtino. Per tutti questa storia è stata uno choc. Un paio di ragazzini giocano a calcio per importanti società dilettantistiche. Sono giovanissimi, ed è questo che impressiona di più. Uno in particolare, di 14 anni, sembra ancora un bambino. Gli investigatori cercano di arrivare al movente che l'ha spinto insieme con i suoi amici a farsi chiudere dentro il cimitero per mettere in atto un piano sconvolgente, senza pensare poi a come uscire dal Verano, tanto da dover chiedere aiuto a un custode. E già questo avvalora la tesi di un raid premeditato ma fino a un certo punto. Un assalto che non si esclude possa essere stato ispirato da un videogioco di successo, nel quale fra le varie scene c'è anche quella della profanazione di un cimitero.

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lettere@corriere.it

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