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Corriere della Sera Rassegna Stampa
15.04.2017 Io, obamiano, vi dico perchè la Casa Bianca ha ragione
Viviana Mazza intervista Charles Kupchan

Testata: Corriere della Sera
Data: 15 aprile 2017
Pagina: 3
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «Io, obamiano, vi dico perchè la Casa Bianca ha ragione»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 15/04/2017, a pag.3, con il titolo " Io, obamiano, vi dico perchè la Casa Bianca ha ragione", l'intervista di Viviana Mazza a Charles Kupchan.

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Viviana Mazza                            Charles Kupchan

«Sono favorevole al raid Usa contro la base siriana: avverte il regime che sarà punito se usa le armi chimiche ed è un monito a qualunque leader o Paese intenda fare lo stesso. Inoltre, aumenta la pressione su Siria e Russia per arrivare ad un accordo politico che preveda l’uscita finale di Assad», dice al Corriere Charles Kupchan, membro del Consiglio per la Sicurezza nazionale di Obama dal 2014 al 2017. «Non ero ancora parte dell’amministrazione nel 2013 (primo attacco di Assad con armi chimiche, ndr ), ma anche allora ero favorevole a un raid». Il professore di Affari internazionali alla Georgetown University nota, però, anche i rischi di «un crescente uso della forza. Soprattutto, il potenziale aumento di vittime civili, con un impatto anche politico: diventa più facile per gli estremisti reclutare nuovi membri. Mi auguro poi che non significhi ridimensionare la diplomazia perché, alla fine, non c’è una soluzione militare in Siria». Come giudica l’invio delle navi Usa verso la Nord Corea?
«Se l’idea è quella di una dimostrazione di forza, ha senso: la prospettiva di un’azione militare unilaterale americana può spingere la Cina verso una soluzione politica. Spero invece che non ci si prepari all’uso della forza. Molti analisti convengono che non c’è un’opzione militare convincente. La diplomazia coercitiva, invece, è parte importante dell’equazione».
Vanno aumentati i raid contro l’Isis?
«Con le dovute precauzioni per evitare danni collaterali, può essere uno sviluppo positivo, per esempio a Raqqa, dove si preparano attacchi contro obiettivi europei e americani. Temo però l’eccessiva militarizzazione della politica americana: il Consiglio per la sicurezza nazionale e il Pentagono sono gestiti da ex militari e Trump vuole aumentare le spese per la Difesa».
È sorpreso dall’interventismo di Trump?
«No. Nonostante un certo neo-isolazionismo nella sua campagna elettorale, c’era anche un focus su Nord Corea e Isis. Nell’ultima settimana, però, l’amministrazione ha chiarito il suo appoggio per la Nato e sembra allontanarsi dal protezionismo e da uno scontro con la Cina sulle questioni commerciali, ma la domanda è se gli Stati Uniti del presidente Trump trascureranno la diplomazia e l’impegno a mantenere giorno per giorno un ordine internazionale forte».

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