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Corriere della Sera Rassegna Stampa
30.03.2017 Napoli: solo i radicali e la comunità ebraica contro il boicottaggio di Israele
Voluto dal sindaco Luigi de Magistris

Testata: Corriere della Sera
Data: 30 marzo 2017
Pagina: 2
Autore: A.A.
Titolo: «Boicottaggio contro Israele, sit-in dei radicali»

Riprendiamo dal CORRIERE del MEZZOGIORNO di oggi, 30/03/2017, a pag. 2, con il titolo "Boicottaggio contro Israele, sit-in dei radicali", la cronaca a firma A.A.

I radicali sono stati gli unici, insieme alla Comunità ebraica di Napoli e all'Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) a intervenire.

Ecco l'articolo:

Risultati immagini per de magistris israel
Luigi de Magistris, Abu Mazen

I Radicali hanno organizzato un sit-in, domani dalle 9,30, nei pressi della sede del Consiglio comunale in via Verdi, per solidarietà alla comunità ebraica. «In questi anni il sindaco ha costruito attivamente ll suo odio contro Israele, con la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen».

«In questi anni — affermano Roberto Gaudioso, segretario dell'Associazione Radicale "Per La Grande Napoli", e Giuseppe Alterio, membro della direzione nazionale di Radicali Italiani — il sindaco ha costruito attivamente il suo odio contro Israele, gli atti più indicativi sono la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen e quello di qualche giorno fa, quando ha concesso l'aula del consiglio comunale di Napoli per un convegno che avrebbe lo scopo di far introdurre nell'agenda del Comune un'azione concreta anti-israeliana di durata fondata sul Bds" (boicottaggio-disinvestimenti-sanzioni)».

L'iniziativa radicale fa seguito alla lettera che Lydia Schapirer, presidente della Comunità ebraica di Napoli, ha inviato al sindaco Luigi de Magistris, ricordandogli che «se il Comune intende davvero proporsi come motore dei processi di pace», si rende necessario attuare «un deciso cambio di rotta improntato all'equilibrio e all'ascolto delle ragioni dell'una e dell'altra parte senza retorica e facili slogan». Giacché «l'idea che il sostegno alla causa della nascita dello stato palestinese possa passare per un'azione di chiusura verso lo stato ebraico, la cui cultura e ricerca scientifica sono apprezzati nel mondo per il loro contributo al miglioramento delle condizioni di vita e al dialogo tra i popoli, ha il sapore amaro di qualcosa di già subito dagli ebrei in seguito all'espulsione dalla Spagna e dal suoi possedimenti».

Inoltre, l'europarlamentare di Forza Italia, Fulvio Martusciello, e presidente della delegazione nei rapporti tra Ue e Israele, ha invitato la presidente Schapirer a Bruxelles: «Abbiamo provveduto a invitare quali speakers, per la seduta di delegazione del 27 aprile — ha riferito l'esponente politico — la presidente della comunità ebraica di Napoli e la presidente della comunità ebraica italiana. Discuteremo di antisionismo e di quello che sta accadendo a Napoli nei confronti di Israele».

Stamane, intanto, alle 10, il vice ministro degli Esteri, Mario Giro, interverrà con il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, e con il rettore de L'Orientale, Elda Morlicchio, ad un seminario sulla cooperazione internazionale presso l'aula Pessina di corso Umberto. «Illustrerò — spiega Giro — come la cooperazione internazionale fornisca tante possibilità di lavoro per i giovani: dalla Unione europea all'Onu, dalle Ong — che in questi anni hanno proceduto a moltissime assunzioni — alla carriera diplomatica. Insomma, il contesto internazionale non è fatto soltanto di ragazzi che sono in qualche modo costretti a trovare lavoro in un pub a Londra o a Barcellona, ma anche di significative opportunità».

Tuttavia, le tensioni internazionali rovesciano, a volte, effetti sul contesto locale. E il viceministro Giro non si sottrae alla riflessione sul caso che vede, in queste ore, il sindaco de Magistris al centro di una polemica con la comunità ebraica che gli contesta di sostenere le attività di boicottaggio nei confronti di Israele e di parteggiare per la causa palestinese. «Sarei attento quando si toccano certi argomenti — risponde il rappresentante del Governo — perché si fa riferimento a conflitti antichi che devono essere trattati con attenzione. Non mi permetto di dare giudizi, ma di fronte a questi fenomeni è meglio non soffiare mai sul fuoco della tensione. Sarebbe più utile trovare una via di mezzo. Le nostre democrazie occidentali — prosegue — sono sempre in evoluzione e l'Europa resta un continente formato da società significativamente avanzate sotto il profilo del rispetto dei diritti umani e della sensibilità popolare».

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