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Corriere della Sera Rassegna Stampa
18.10.2016 Binario 21: il Memoriale va tutelato e fatto conoscere
Cronaca di Paola D'Amico

Testata: Corriere della Sera
Data: 18 ottobre 2016
Pagina: 7
Autore: Paola D'Amico
Titolo: «Binario 21, pronto il vincolo: 'Il Memoriale va tutelato'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA - MILANO di oggi, 18/10/2016, a pag. 7, con il titolo "Binario 21, pronto il vincolo: 'Il Memoriale va tutelato' ", la cronaca di Paola D'Amico.

Chiunque arrivi o parta dalla Stazione Centrale di Milano - a meno di essere già informato - non ha alcun avviso o indicazione visibile che lo informi dell'esistenza di Binario 21. Come è potuto accadere?

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Binario 21

Un vincolo di tutela per il Memoriale della Shoah. La soprintendenza alle Belle Arti, Paesaggio e Beni archeologici di Milano ha avviato la procedura di tutela del Memoriale al Binario 21 della Stazione Centrale. « È una tutela storico relazionale riferita al luogo delle deportazioni ebraiche avvenute a Milano nel 1943-1944 — spiega la Soprintendente Antonella Ranaldi —. Questo tipo di vincolo tratta di luoghi che hanno importanza per la storia. L'accento è sul valore di testimonianza».

II vincolo renderà inalienabile per sempre l'area che ospita il Memoriale. L'avvio del procedimento, che si concluderà in marzo, è stato comunicato a Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), proprietaria dell'area, al Comune di Milano e alla Fondazione per il Memoriale della Shoah. Tra il dicembre 1943 e il maggio 1944 dai sotterranei della stazione «cominciò il lungo viaggio di uomini donne e bambini ebrei ed oppositori politici deportati verso Auschwitz e altri lager nazisti — si legge nella relazione —. La loro memoria vive tra noi insieme al ricordo di tutte le vittime dei genocidi del XX secolo».

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II Binario 21 occupa un'area della Stazione al di sotto del piano dei binari ferroviari, originariamente destinato al carico e scarico dei vagoni postali, con accesso diretto da via Ferrante Aporti. «II carico dei deportati avveniva — in modo nascosto — utilizzando lo stesso sistema della raccolta e carico della posta — si ricostruisce nella relazione —. La movimentazione tra i due livelli della stazione, dal piano terra a quello superiore dei binari (a quota 7,20 mt.) era resa possibile attraverso elevatori meccanici. Da fosse di traslazione, collegate direttamente a tre montavagoni, avveniva lo spostamento verticale dei carri merci, in modo da permetterne la risalita al piano dei binari e l'aggancio ai treni diretti ai luoghi di deportazione. La merce-uomo iniziava il suo viaggio, spesso senza ritorno». Nonostante le manomissioni eseguite a partire dal secondo dopoguerra e l'abbandono, dal 1990, l'area del cosidetto binario 21 «testimonia in modo drammatico la meccanicità del convoglia-mento umano — conclude Ranaldi —, la vergogna tragicamente sotterranea, resa nella sua crudezza dal riallestimento con elementi dell'epoca, compiuto nel 2013-2015, che costituisce il cuore del Memoriale della Shoah».

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lettere@corriere.it

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