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Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.09.2016 Inchiesta in Francia: metà dei giovani islamici sono potenziali terroristi
Commento di Stefano Montefiori, ma il titolo del Corriere disinforma

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 settembre 2016
Pagina: 8
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Inchiesta choc sull'islam francese: 'Metà dei ragazzi tra i 15 e i 25 anni sono radicali'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/09/2016, a pag. 8, con il titolo "Inchiesta choc sull'islam francese: 'Metà dei ragazzi tra i 15 e i 25 anni sono radicali'", il commento di Stefano Montefiori.

L'articolo di Stefano Montefiori è come sempre puntuale e informativo. Non altrettanto si può dire del titolo scelto dalla redazione, che è un condensato di disinformazione. L'uso, nel titolo, del termine "radicale" è fuorviante: non si tratta di "radicalismo" ma di fanatismo, estremismo religioso che spalanca le porte al terrorismo.

Non ci stancheremo di ripetere che solo chiamando le cose con il loro nome sarà possibile affrontare la guerra che siamo costretti a combattere contro il terrorismo islamico. Il Corriere, oggi, va esattamente nella direzione opposta.

Ecco l'articolo:

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Stefano Montefiori

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L'illusione...

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... e la realtà

La prima notizia è che un’inchiesta di questo genere è stata realizzata. «Un islam francese è possibile», si intitola lo studio diffuso ieri dal think tank liberale Institut Montaigne. In Francia le indagini sociologiche su base etnica o religiosa sono vietate. Il ricercatore Hakim El Karoui ha aggirato i limiti per cercare di rispondere alla domanda «chi sono i musulmani di Francia»? Curiosità comprensibile, visto che il tema della presenza islamica e il suo rapporto con la République sta occupando da mesi gran parte del dibattito politico ed è per ora l’argomento fondamentale degli aspiranti candidati all’Eliseo nel 2017.

Intanto, secondo lo studio condotto ad aprile-maggio 2016 su 1029 islamici, individuati su un campione di 15459 persone rappresentativo della popolazione francese sopra i 15 anni, i musulmani sarebbero meno del previsto: non i 5-7 milioni che si pensava, ma tra 3 e 4 milioni. Molto giovani, perché l’età media è di 35,8 anni contro i 53 dei cristiani e i 43 dei«senza religione». Poi, la ricerca si dedica alla questione più delicata: che rapporti hanno con il fondamentalismo? Anche qui la risposta riserva delle sorprese. Lo studio delinea tre gruppi di musulmani: il primo, il più numeroso (46 per cento), è composto dalla «maggioranza silenziosa», cioè cittadini secolarizzati che non trovano contraddizione tra i valori della Repubblica e l’islam, e che comunque sono a favore della laicità. Il secondo gruppo, intermedio, pari al 25%, si definisce innanzitutto come musulmano, rivendica con fierezza la propria appartenenza religiosa e il diritto di esibirla in pubblico, ma rispetta comunque le leggi e la laicità dello Stato.

Il terzo gruppo, che arriva a un notevole 28%, comprende cittadini definiti dallo studio come «fondamentalisti» e «secessionisti», che affermano la primazia della legge islamica su quella della Repubblica e sono favorevoli a comportamenti vietati come la poligamia o l’indossare il burqa. Questa percentuale sale al 50 per cento nella fascia di età tra i 15 e i 25 anni. L’Institut Montaigne lancia quindi un allarme sui giovani musulmani francesi, che per metà «usano l’islam per affermarsi ai margini della società».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

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