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Riprendiamo da BET Magazine-Mosaico di aprile 2024, a pag. 12/13, con il titolo "Daniele Nahum: Il Pd non disciplina chi partecipa a manifestazioni in cui si inneggia alla distruzione di Israele, o chi accusa impropriamente Israele di genocidio", l'intervista di Giovanni Panzeri a Daniele Nahum. Già vicepresidente della Comunità Ebraica Milanese dal 2010 al 2012 e consigliere comunale del Partito Democratico dal 2021, Daniele Nahum è stato in questi anni un importante nesso di connessione tra la comunità, il partito e la giunta Sala, che continua a sostenere, in quella che ha descritto come “la città più importante d’Italia”. Lo scorso lunedì 11 Marzo tuttavia Nahum ha dichiarato la sua uscita dal Partito Democratico, non dal consiglio comunale, a seguito della crescita delle divisioni interne al partito riguardo alla questione israelo-palestinese. Quali sono le ragioni dietro il suo addio al Partito Democratico? È stata una decisione maturata negli scorsi mesi o legata ad un evento particolare? Inoltre mi è capitato di sentire anche in aula il termine genocidio associato alla situazione a Gaza. Questo è un termine assolutamente erroneo per quanto riguarda ciò che sta succedendo, perché da parte dell’esercito israeliano non c’è alcuna volontà di cancellare un popolo, in tutto o in parte, o di sostituirlo etnicamente. L’utilizzo improprio di questo termine sta scatenando un’ondata di antisemitismo perché consciamente o inconsciamente si vogliono far passare le vittime di ieri per i carnefici di oggi, comparare gli ebrei ai nazisti. Io stesso ho sollevato più volte la questione in aula e ho impedito ai Giovani Democratici di tenere un convegno intitolato “Apartheid e colonialismo in Palestina” in un circolo del Pd. Alla fine l’hanno fatto comunque ma in un’altra sede. Questa timidezza nella risposta del nazionale sulle azioni portate avanti a livello locale in quella che, dal mio punto di vista, è la città più importante d’Italia mi ha fatto dire basta e riconsegnare la tessera del Partito Democratico. Tuttavia Israele è coinvolto in un processo per genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia… Il suo collega ed ex compagno di partito Michele Albiani ha reagito alla sua decisione dichiarando che “il ‘sospetto’ di genocidio e il sadismo di Netanyahu sono sotto gli occhi di tutti”. Vuole rispondere? Ci sono state delle reazioni ufficiali al suo annuncio da parte del Partito Democratico? O del sindaco Sala? Non mi ha contatto nessuno a livello ufficiale dalla dirigenza nazionale, tuttavia devo dire che i dirigenti locali del partito si sono dimostrati assolutamente comprensivi, e sono stati molto bravi, in questi mesi, nel riuscire a tenere una posizione equilibrata senza far deragliare il partito. Mi hanno contattato ed espresso solidarietà diversi membri del partito a livello nazionale, tra cui Fassino, Lia Quartapelle, Majorino e molti altri. Emanuele Fiano mi ha chiesto di ripensarci e ha detto che farà di tutto per riportarmi dentro, visto che è importante sostenere la nostra posizione all’interno del partito. Anche il sindaco Sala si è dimostrato molto comprensivo e comunque ho chiarito in aula che non lascerò la maggioranza di centro-sinistra. Mi ha invitato settimana prossima per un confronto approfondito e, in particolare negli ultimi mesi, ha dimostrato sensibilità verso la Comunità Ebraica. In seguito a questi episodi come giudica lo stato delle relazioni tra la Comunità Ebraica e il Partito Democratico? Quale sarà il suo futuro politico? Per inviare a Bet Magazine-Mosaico la propria opinione, telefonare: 02/483110225, oppure cliccare sulla e-mail sottostante bollettino@tin.it |
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