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Libero Rassegna Stampa
16.03.2024 Voto in Russia, elezioni tragica farsa, effetto Navalny
Cronaca di Maurizio Stefanini

Testata: Libero
Data: 16 marzo 2024
Pagina: 16
Autore: Maurizio Stefanini
Titolo: «Molotov, vernici, bombe: in Russia effetto Navalny, le elezioni contano solo per i gesti di ribellione»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 16/03/2024, a pag. 16 con il titolo "Molotov, vernici, bombe: in Russia effetto Navalny, le elezioni contano solo per i gesti di ribellione" il commento di Maurizio Stefanini.

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Maurizio Stefanini

Russia, una donna contesta le elezioni farsa di Vladimir Putin, versando vernice dentro un'urna. Non sono mancate le contestazioni di questo genere. È l'effetto Navalny

C’erano state avvisaglie, ma non è partita bene la tre giorni elettorale in Russia. La stessa Commissione Elettorale della regione di Kherson via Telegram informa di attacchi ucraini ad alcuni seggi elettorali a Kakhovka e Brilevka, nella regione di Kherson.
«A Kakhovka è stato possibile scongiurare vittime. A Brilevka ci sono feriti, stanno ricevendo cure. Grazie alle azioni coordinate, gli elettori e i dipendenti dei seggi elettorali sono stati evacuati dagli edifici». Il governatore Vladimir Saldo sempre su Telegram ha poi puntualizzato che erano stati feriti due civili.
AKakhovake Brilevka il governo russo sta facendo votare, però secondo il Diritto Internazionale quello sarebbe territorio ucraino, e i seggi sono stati posti in base a una annessione unilaterale che peraltro riguarda territori tuttora sotto controllo ucraino.
L’attacco può dunque considerarsi una risposta precisa.
Lo stesso segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha «condannato gli sforzi» di Mosca «di tenere le elezioni presidenziali nelle zone dell’Ucraina occupate», ricordando che il «tentativo di annessione illegale» di quelle regioni «non ha alcuna validità» secondo il diritto internazionale.

SEPARATISTI AL VOTO

In maniera per ora meno cruenta, anche la Moldavia ha annunciato misure contro Mosca per protesta contro l’apertura di seggi per le elezioni presidenziali russe nella regione separatista della Transnistria. «Abbiamo convocato l’ambasciatore russo al ministero degli Esteri per esprimere la nostra forte protesta. Prenderemo misure corrispondenti nel prossimo futuro», ha detto il ministro degli Esteri moldavo, Mihai Popsoi, intervistato dalla Ukrainska Pravda. Le autorità moldave avevano autorizzato l’apertura di un seggio solo presso l’ambasciata russa a Chisinau. Quello dei seggi è comunque un problema ricorrente. In passato, ricorda Popsoi, ne sono stati aperti fino a 24 in Transnistria, mente questa volta ne sono stati annunciati sei. La Transnistria è un’entità separatista filorussa non riconosciuta all’interno della Moldavia, ex repubblica sovietica da tempo sottoposta a tentativi di destabilizzazione da parte di Mosca.
Ma i problemi non sono solo nei territori in contestazione. Nella Russia doc almeno 13 persone sono state arrestate venerdì per aver vandalizzato i seggi elettorali il primo giorno del voto. Le autorità non hanno detto se le proteste fossero dirette contro Putin, e i media statali affermano che le votazioni continueranno normalmente nonostante gli incidenti. Ma a Mosca un video mostrava un seggio elettorale pieno di fumo dopo che una donna aveva dato fuoco a una cabina elettorale. Successivamente è stata arrestata dalla polizia, hanno riferito i media statali.
Un altro video nella capitale mostrava una donna che versava della tintura in un’urna elettorale. È stata arrestata e accusata di «ostruzione all'esercizio dei diritti elettorali». Altre sette persone sono state arrestate per aver versato liquido sulle schede elettorali, anche nelle regioni russe di Volgograd, Voronezh, Karachay-Cherkessia e Rostov.
Una donna di 31 anni è stata poi arrestata per aver versato tintura in un’urna elettorale nella Crimea annessa, mentre nell’Ucraina meridionale occupata alcuni funzionari hanno affermato che degli esplosivi sono stati fatti esplodere in un seggio elettorale.
Due donne in Siberia e a San Pietroburgo sono state arrestate per aver lanciato bombe molotov contro i seggi elettorali. Nella regione di Chelyabinsk un uomo è stato arrestato per aver acceso un petardo durante la votazione.
Secondo Aleksandrovna Pamfilova, presidente della Commissione elettorale centrale dal 28 marzo 2016, questi incidenti portano i tratti distintivi del «terrorismo» e la colpa è di soggetti «provenienti dall'estero» da lei definiti con un termine che i traduttori rendano abituamente in italiano con “stronzi”. Insomma, «questo non è un semplice teppismo ordinario», ha detto all'agenzia di stampa Ria.

AL SEGGIO IN MASCHERA

«Sono passati dalla lotta per il potere con metodi costituzionali alla lotta per il potere attraverso il terrorismo», ha dichiarato il vicepresidente della stessa Commissione elettorale centrale Nikolai Bulaev al Kommersant, richiedendo pene “dure”. compiuti in cinque seggi in diverse città della Russia. L'agenzia Interfax citando Alena Bulgakova, presidente della Commissione per il controllo pubblico e gli appelli dei cittadini, dice che «si può pensare ad una provocazione organizzata deliberata».
Non chiaro se va considerata pure una forma di opposizione una quantità di aspiranti cosplay, ragazze mascherate da Barbie, eroi slavi e perfino un cartonato dell'intervistatore di Putin Tucker Carlson ce si sono presentati alle urne. Secondo il Moscow Times, giornale di opposizione in lingua inglese, sarebbe piuttosto una tattica ben precisa per invogliare i potenziali elettori a partecipare al voto, creando un clima da festa o scampagnata.

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