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Informazione Corretta Rassegna Stampa
17.01.2017 Non 'morti', ma 'assassinati': le parole giuste per ricordare la Shoah
Commento, critico, di IC

Testata: Informazione Corretta
Data: 17 gennaio 2017
Pagina: 1
Autore: IC redazione
Titolo: «»

Le parole hanno sempre un peso decisivo. Per questo indicare le vittime della Shoah come "morti" e non come "uccisi" o "assassinati" è fuorviante. Eppure su tutti media, indistintamente leggiamo sempre 'morto/a' a Auschwitz, Treblinka ecc. un vero e proprio insulto alla memoria di 6 milioni di ebrei sterminati.

 In Italia, a differenza di altri paesi, tra i quali la Germania, sulle 'pietre d'inciampo' vengono riportati anche i nomi di altri deportati, in genere politici. Giusto ricordarli, ma andava fatto in altro modo, erano nemici del Terzo Reich, mentre nei confronti degli ebrei è stato un genocidio, la volontà di cancellare un popolo intero. Dedicare le pietre a diverse categorie annulla l'effetto 'memoria della Shoah' per cui sono state pensate.

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Una pietra d'inciampo a Venezia

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Stolpersteine a Amburgo


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