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Atenei e antisemitismo 29/04/2017

Non c'e' il due senza il tre. Gli ebrei si credevano "integrati" in due paesi, nella Spagna alla fine del medio evo, e nella Germania poco tempo fa, fine 800 primi 900. La storia si ripete? Non proprio, ma pressapoco. L'inquinamento rampante nelle universita' mi pare un prolegomena per un nuovo disastro.

Amo Fuchs

Gentile Amo,
Il destino degli ebrei nei secoli è una storia di tragedie, speranze, disillusioni e fughe. Come lei giustamentre scrive gli ebrei si credevano integrati e al sicuro in Spagna finchè non furono perseguitati ed espulsi. Si sentivano integrati in Germania cui erano fedelissimi finchè non furono scaraventati nei forni. Fuggirono in Israele e molti in USA dove divennero cittadini americani. Ora, come scrive Ugo Volli
http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=157&sez=120&id=66146 anche in USA i problemi non sono pochi e l'antisionismo/antisemitismo cavalcante nei maggiori atenei è uno dei motivi che allontana gli ebrei da Israele e ha creato negli ultimi anni diverse lobby ebraiche antisraeliane. Leggevo tempo fa un articolo sulla vita cui sono costretti gli studenti ebrei nelle università, sono costantemente minacciati, insultati, aggrediti anche fisicamente da colleghi arabi o filopalestinesi. Chi è forte ce la fa e da vita a organizzazioni di difesa e di informazione all'interno degli atenei, altri, sopraffatti dalla paura, si allontanano dall'idea di Israele e dal sionismo. Il pericolo di perdere anche il sostegno degli ebrei americani che in passato era per noi israeliani una consolazione, è fortissimo. Chi perde l'identità è difficilmente recuperabile e la paura è una grande spinta verso la negazione del proprio io. Dovremmo rassegnarci? Non credo, io sono ottimista e penso che questo sia solo un periodo di confusione dell'ebraismo americano che prima o poi, capirà quanto siano importanti le radici e rivedrà in positivo la propria appartenenza a Israele.
Un cordiale Shalom


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