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Dell'essere ebrei 30/03/2017

Leggendo "Gratitudine? No, basta la giustizia Cartoline da Eurabia", di Ugo Volli : "Non occorre ricordare la storia delle persecuzioni fino alla Shoah, o pensare al contributo dell’antico popolo ebraico nella formazione dell’identità religiosa dell’Occidente e neppure pensare a quello che hanno realizzato gli ebrei (da Einstein a Freud a Chagall a Kafka...) nella cultura europea" . Già, ma il problema putroppo è che abbiamo anche Marx (ebreo), e tanti altri della stessa ideologia politica. Per esempio si dice che persino Lenin fosse ebreo. Mah, che dire...

Shalom

Michaela Kajšová

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Per rispondere a Michaela Kajšová nella lettera a Ugo Volli "Dell'essere ebrei". Se e' vero che anche Lenin era ebreo , una cosa e' certa: che Stalin era un antisemita. Dalla lettura di un testo importante che consiglio vivamente di leggere come quello scritto da Louis Rapoport "la guerra di Stalin contro gli ebrei" si possono trovare tutte le informazioni in merito. Stalin era profondamente antisemita, al pari di Hitler, anche se aveva contribuito alla fondazione dello Stato d'Israele che voleva come uno Stato satellite dell'Urss.
Certo che Marx, Trotsky, Rosa Luxemburg, erano ebrei ma non solo loro, o meglio non solo della stessa ideologia politica, nonostante questa ideologia abbia rappresentato storicamente la maggioranza ebraica, come pure tanti personaggi neomarxisti legati alla Scuola di Francoforte (Erich Fromm, Herbert Marcuse, etc..,) Pensiamo solo a Ludwig von Mises, Murray Rothbard, Ayn Rand e tanti personaggi famosi legati alla Scuola Austriaca, neoliberali, erano ebrei. E poi ricordiamoci anche che l'esperienza dei kibbutz in Israele era ideologicamente riconducibile più a Kropotkin che a Marx, più all'anarchismo della tradizione anarchica di Gustav Landauer e Martin Buber che propriamente al marxismo.

Shalom

Fabrizio Porro

Risponde Ugo Volli:

Di Lenin non so. Purtroppo in politica come nel calcio molti usano l'appellativo ebreo per insultare i propri nemici. Mi interessa il tema generale. Il popolo ebraico non è fatto solo di santi, di geni, di benefattori. Come dappertutto ci sono anche gli imbroglioni, i profittatori, i ladri. L'umanità è tutta uguale da questo lato, come da tanti altri. Nell'ebraismo ci sono anche quelli che noi chiamiamo "odiatori di sé", nemici del loro stesso popolo, perché sperano che parlandone male saranno meglio accettati dal mondo. Marx era uno di costoro, pur avendo cultura e mente acuta. Le ripeto, non voglio assolutamente idealizzare il popolo ebraico. Ho in sospetto coloro che esaltano troppo l'intelligenza ebraica: sento il rischio del razzismo. Non chiediamo di essere adorati o sopravvalutati, vogliamo solo non essere discriminati, demonizzati, messi in caricatura. Chiediamo che il mondo ci giudichi come tutti gli altri, per quel che facciamo.


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