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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Venti di guerra tra governo e opposizione 05/08/2013

Venti di guerra tra governo e opposizione
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana


Stanley Fischer                                   Jacob Frenkel

Stanley Fisher, dopo aver governato la Banca d’Israele per otto anni, aveva lasciato l’incarico nel giugno scorso. Sotto la sua guida l’economia del paese aveva retto bene la crisi che invece aveva investito violentemente le economie occidentali. La scelta di Jacob Frenkel quale successore era sembrata quella che avrebbe garantito la continuità, essendo già stato governatore dal 1991 al 2000.  La nomina del governatore spetta in Israele al Primo Ministro e al Ministro dell’Economia, cioè a Bibi Netanyahu e a Yair Lapid, almeno così sono andate le cose sino ad oggi, ma un cambiamento è, forse, in vista. La candidatura di Frenkel è crollata dopo che alcune voci  si erano diffuse su un fatto accaduto nel 2006 al Duty Free dell’aeroporto di Hong Kong, dove –pare- Frenkel fosse uscito da un negozio senza pagare. Non è mai esistita una denuncia, Frenkel ha dichiarato che si era trattato di un errore, ma il solo sospetto è stato sufficiente per costringerlo a rinunciare all’incarico. 


Leo Leiderman

Al suo posto Netanyahu e Lapid avanzano allora il nome di Leo Leiderman, a capo del consiglio economico  della Banca Hapoalim e docente alla Tel Aviv University, ma il suo nome dura solo pochi giorni, anche qui a causa di una accusa solo sussurrata, quella di essere stato al centro di uno scandalo sessuale quando era alla Deutsche Bank all’inizio degli anni 2000. I media si sono gettati sulla soffiata di ignota provenienza – nessuna dichiarazione è arrivata dalla Deutsche Bank – in modo tale che lo stesso Leiderman si è autoescluso. E’ indubbia che sia stato un attaco concentrico contro Bibi, anche se le cose sono sempre andate così, con l’opposizione che prendeva atto della nomina, in attesa di comportarsi nello stesso modo quando fosse tornata a essere maggioranza. Il tempo di attesa ha però logorato questa consuetudine, è forse questa la spiegazione più credibile.


Karnit Flug

L’ex Governatore Fisher aveva proposto la sua ex vice alla Banca d’Israele, Karnit Flug – oggi governatrice ad interim – ma il suo nome era stato escluso subito da Bibi, in quanto la Flug  è stata da anni una delle accusatrici più accanite della politica economica di Bibi, un nome quindi, di fatto improponibile.
Il duo Bibi-Lapid è unito, anche se va detto che è un matrimonio di interesse, per cui decideranno insieme chi proporre a una carica essenziale alla durata del governo, e dovrà essere trovato in fretta – ma con calma, dice Lapid- per consentire a Israele di affrontare la crisi delle economie internazionali, che, anche se solo in parte, coinvolgono lo Stato ebraico.
Le opposizioni propongono la creazione di un “Comitato” selettivo per la scelta dei candidati, ne renda pubblici i nomi e inviti poi i cittadini a dire ciò che ne pensano. Una proposta pericolosa, perché potrebbe dare adito ad accuse quasi sempre non dimostrabili, che farebbero fare ai malcapitati la fine di Frenkel e Leiderman,  decaduti , forse, per qualche calunnia rivolta alle loro persone, ma per minarne la nomina. Accanto al governo, sembrano dire le proposte dell’opposizione, meglio un amico nostro invece che di Bibi. Un governatore della Banca d’Israele, che ha larghissimi poteri nelle decisioni economiche del governo, potrebbe affrettarne la caduta.
L’attesa,oggi, è conoscere quale sarà il nome del “terzo uomo”.

Angelo Pezzana


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