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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Parlamentari alla Knesset ? Davvero ? Non lo sapevamo… 04/08/2012

Parlamentari alla Knesset ? Davvero ? Non lo sapevamo…
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana


Haneen Zoabi                                         Angelo Pezzana

Chissà quanti sono informati in Italia che nel parlamento israeliano, la Knesset, siedono 11 deputati arabi ? La domanda è lecita, visto che raramente ne scrivono i nostri giornali. Eppure di motivi ce ne sarebbero, a partire dal solo fatto della loro presenza. Ma non era Israele uno stato di Apartheid ? Certo, se ai lettori venisse ricordato questo particolare, forse comincerebbero a chiedersi il motivo di certe etichette. Questo è però un nostro desiderio, temiamo rimarrà tale. E i lettori italiani continueranno a immaginare i palestinesi come una minoranza senza voce, non rappresentata nelle istituzioni israeliane. Non sapranno, per esempio, che Haneen Zoabi, deputata del partito arabo ‘Balad’ alla Knesset, ha dichiarato alla Tv Channel 10, a proposito della strage dei turisti israeliani all’aeroporto di Burgas,  “ Israele non faccia la vittima, nemmeno quando dei civili vengono uccisi,la politica di occupazione è un crimine, se non ci fossero occupazione, repressione né blocco navale, non sarebbe successo nulla”. Una dichiarazione che ha indignato gli israeliani, visto che è dalle loro tasse che l’On.Zoabi trae il suo stipendio di deputata.
Il Jerusalem Post, in un editoriale l’altro giorno, si chiedeva quale tempesta si sarebbe scatenata nell’opinione pubblica internazionale se quelle dichiarazioni le avesse fatte un deputato ebreo riferendosi a delle vittime palestinesi, sarebbe scoppiato un inferno e la colpa si sarebbe riversata su tutti gli israeliani, indiscriminatamente. Dette un’araba israeliana non hanno invece subìto alcuna censura, anzi, è molto probabile che siano state accolte con simpatia.
Zoabi ha una lunga storia alle spalle di collaborazione con i nemici di Israele, è di casa a Gaza con Hamas, nel 2010 aveva partecipato alla provocazione della Mavi Marmara, aveva applaudito i terroristi liberati nello scambio con Gilad Shalit. Ecco alcune sue affermazioni: “ lo Stato ebraico significa la fine della democrazia”, “La minaccia più grande per il sionismo è la democrazia”, “ la domanda di piena eguaglianza civile e nazionale equivale alla fine del sionismo “, “ noi non odiamo il sionismo, è il sionismo che odia la democrazia”. Siamo debitori al Jerusalem Post per la raccolta di queste sue frasi, non criticate dai ‘progressisti’, che diventano così complici di chi si propone la distruzione dello Stato nel quale anche loro vivono. Perché non desta scandalo l’uccisione di turisti la cui unica ‘colpa’ è essere israeliani ? Giustificare questi atti tirando in ballo la cosidetta ‘occupazione’ non ha alcun senso storico, è almeno dagli anni ’20 che gli arabi massacrano ebrei, quando lo Stato di Israele non esisteva ancora e arabi e ebrei erano governati dal Mandato britannico. Qualcuno si chiede come mai non ci sia stata alcuna reazione alla strage di Burgas da parte dei palestinesi che abitualmente vengono definiti ‘moderati’, specialmente quelli che vivono all’interno dello Stato di Israele. Non diamo una risposta, ci limitiamo a porre anche noi la domanda.


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