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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Ong: il NON è di troppo 24/08/2011

Ong: il NON è di troppo
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana


Bat Ye'or, Eurabia.           La copertina di Azure

Non è un dibattito facile quello che si sta svolgendo in Israele sulla funzione che assolvono nel paese le Ong, che sarebbe bene non più scrivere con quella sigla ma con il nome per intero, Organizzazioni Non Governative.  perchè si dà il caso che quel "non" sia del tutto fuori luogo, in quanto la maggior parte delle Ong -scriviamolo ancora una volta con le sole iniziali - non governative non lo sono affatto. Come hanno dimostrato le polemiche sorte dopo il progetto di legge che ne richiede la trasparenza, e quindi la possibilità di rintracciarne le fonti di finanziamento straniere, è come se si fosse squarciato un sipario di connivenze, interessi pubblici e privati che nulla avevano a che fare con lo Stato di Israele nel quale queste cosidette organizzazioni non governative operano. In sostanza la rivelazione che non governative non lo sono per nulla.
L'intervento di Bat Ye'or, su Azure ( n°44, spring 2011), la prestigosa rivista del tink tank di intelligence israeliano del Centro Shalem, ci aiuta a capire quale funzione hanno avuto in questi anni queste associazioni, in gran parte finanziate da fondazioni straniere, stati arabi, che hanno avuto, e tuttora hanno, lo scopo di deligittimare lo Stato ebraico, organizzare campagne di boicottaggio contro la commercializzazione di prodotti israeliani all'estero, presentare la democrazia israeliana come uno stato razzista e di apartheid, in sostanza la negazione a Israele dei diritti base dovuti ad ogni stato. Bat Ye'or ricorda con precisione come l'Unione Europea, molte chiese critiane occidentali e fondazioni, rappresentano di fronte all'opinione pubblica internazionale una facciata che viene spacciata per oggettiva. Il punto di partenza è stata la conferenza di Durban sul razzismo del 2001, di fatto una canea scatenata contro Usa e Israele, e, ricorda ancora Bat Ye'or, incoraggiata da terzetto Romano Prodi-Chris Patten-Javier Solana, il triumvirato che rappresentava la Commissione Europea dal 1999 al 2004.
Queste organizzazioni transnazionali si presentano come reti di rappresentanza delle società civili, anche se nessuno le ha elette e nessuno sa nel nome di chi agiscono. Si presentano sotto l'egida del 'dialogo della pace', del multiculturalismo, della abrogazione dei confini  nel nome della soppressione delle identità culturali nazionali.
Da questo coacervo di razzismi partì la campagna internazionale di demonizzazione di Israele, che noi oggi abbiamo il dovere di denunciare chiamando con il loro nome i politici che la sostengono.
A Bat Ye'or dobbiamo l'invenzione di quella parola, Eurabia, che bene esprime la fine del continente europeo se la crescita dell'immigrazione islamica non verrà fermata. Le società democratiche occidentali sono in pericolo, ma, "mentre l'Europa dormiva" - come profeticamente ci ha ricordato Bruce Bawer - il nemico interno, sotto il riparo dell'ombrello delle organizzazioni (non) governative, avanza, sembra senza trovare ostacoli.


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