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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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L'uso della forza con l'intelligenza 21/08/2011

INFORMAZIONE CORRETTA - Angelo Pezzana : " L'uso della forza con l'intelligenza "

Ieri più di 80 missili Grad, lanciati da Gaza, hanno colpito il sud d'Israele. A Beersheva un uomo è rimasto ucciso dopo che un missile ha raggiunto la sua abitazione, mentre una donna è in fin di vita all'ospedale Soroka.
Dozzine di feriti anche nelle vicine città di Asquelon e Ashdod.
 Una situazione insostenibile, che impone al governo israeliano una decisione immediata. Che Gaza  sia diventata un coacervo di gruppi palestinesi terroristi è un fatto, come è vero che Hamas non può chiamrsi fuori delle sue responsabilità. Che l'attentato di giovedì scorso sulla strada che porta a Eilad abbia la firma del PRC (ci perdoni chi legge, non facciamo confusioni, malgrado la sigla sia identica, non è il Partito Rifondazione Comunista, va letto come Popular Resistance Committees) i suoi stretti legami con la casa madre Hamas sono accertati. Anche perchè la precisione con la quale l'attentato di giovedì scorso è stato preparato - lo analizza con molta chiarezza Zvi Mazel nell'articolo che IC pubblica oggi in altra pagina . non può essere stato organizzato senza la complicità di Hamas, e, quasi certamente, anche quella egiziana, almeno fra quelle forze che dovrebbero controllare la sicurezza nella penisola del Sinai.
La risposta ci sarà, questo è certo, resta da decidere quale. L'esperienza di Cast Lead di due aanni e mezzo fa ha lasciato giudizi contrastanti , forse lo stesso risultato si poteva raggiungere con altri mezzi. Da ieri Bibi Netanyahu e Benny Gantz, capo di Stato Maggiore, stanno discutendo, appunto, quali strategie siano da mettere in campo.
Le enumera oggi, in una analisi sul Jerusalem Post, Yaakov Katz, che esclude comunque una operazione militare di larga portata. Il primo settembre riaprono le scuole, non deve essere un giorno da trascorrere nei rifugi anti-missile. Nello stesso tempo, deve essere una risposta forte ed efficace, che colpisca Hamas, PRC, Jihad, Al Qaeda, e tutte quelle sigle che ormai hanno base nella Striscia di Gaza.
Potrà essere una operazione di terra, limitata ad obiettivi specifici, ad esempio nella parte nord della Striscia, che miri a colpire basi terroristiche già individuate. Verrà anche esaminta con l'attenzione dovuta, l'eliminazione dei leader terroristi già localizzati, una tattica che può essere praticataa con un doppio risultato, nessun rischio per la conduce e una condivisione da parte dell'opinione pubblica internazionale che non può ignorare il diritto di Israele alla propria difesa.
Mentre scriviamo giunge notizia che al Cairo è stata assalita l'ambasciata israeliana, data alle fiamme la bandiera bianca e azzurra con la stella di Davide che sventolava sulla facciata, sostituita poi con una egiziana.
Malgrado ciò, l'interesse di entrambi i paesi è mantenere i nervi saldi, nella speranza che all'interno del Supremo Consiglio Militare egiziano siano in numero sufficiente coloro che capiscono quanto la minaccia del terrorismo, e la folla scatenata, siano un pericolo mortale non solo nei confronti di Israele, ma dello stesso Egitto.

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