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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Yossi Beilin, tò chi si rivede 13/08/2010

Yossi Beilin, tò chi si rivede
di Angelo Pezzana


Yossi Beilin

Gerusalemme- Ex vice-Ministro degli esteri, poi Ministro della giustiza per il partito laburista, passato a Meretz (2003-2008), la carriera politica di Yossi Beilin è finita nel 2008 dopo cinque legislature alla Knesset.
Oggi dirige " Beilink", una società che si occupa di rapporti commerciali a livello internazionale, una agenzia global-consulting, a metà tra affari e pubbliche relazioni.
E' sempre stato in prima fila nelle iniziative di pace, da Oslo fino a Ginevra, nessuna andata a buon fine, perchè la Pace e sì un ottimo strumento di comunicazione, ma in quanto alla sua trasformazione in qualcosa di concreto, le proposte di Beilin non hanno sortito alcun risultato positivo.
Contintina però ad intervenire sulla politica israeliana, malgrado non ne sia più parte attiva, come l'altro giorno su www.bitterlemons-international.org, dove  ha riproposto le sue ricette per arrivare alla pace, le ritiene ancora valide, malgrado siano state bocciate dagli elettori, che hanno abbandonato in massa Meretz.
Nel suo pezzo torna a indicare al governo israeliano come deve comportarsi, e lo fa elencando gli avvenimenti più significativi dell'ultimo decennio, li enumera ma ignora le cause che li hanno provocati. Se sono successi la responsabilità è di Israele. Eccoli: la seconda intifada del 2000, con stragi e violenze inaudite, l'operazione "Piombo Fuso" a Gaza per distruggere le postazioni di Hamas, l'affare della nave turca Mavi Marmara che si proponeva di rompere il blocco navale a Gaza, sono giudicati da Beilin di totale responsabilità israeliana, non una parola sulle cause che li hanno determinati. E' l'attribuzione della colpa a Israele che lo interessa, lo coinvolge, perchè è convinto che basti amare la pace per ottenerla, mentre i governi israeliani, ad alcuni vi ha anche partrecipato, non la vogliono.
Adesso che è diventato un 'business man' potremmo anche ignorarne gli interventi politici, ma sarebbe un errore, perchè Yossi Beilin esprime ciò che pensa una parte piccola ma significativa della società israeliana, che vuole la pace (ma chi non la vuole ?) e che vive con frustrazione perchè sa solo invocarla. Beilin teme un ritorno al clima degli anni'70, quando l'Onu dichiarò il sionismo uguale a razzismo, e dovettero passare 17 anni perchè quell'infamia venisse cancellata. Lo teme, ma anche qui sembra quasi che la reponsabilità di quel voto fosse di Israele. Che deve fare la pace, è semplice no?, basta dire di si alle condizioni del nemico. Yossi Beilin è sempre stato giudicato, anche dagli avversari, uomo dotato di grande intelligenza.
Angelo Pezzana


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