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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Lettera aperta a Fausto Bertinotti in arrivo in Israele 06/05/2007

Illustre Presidente della Camera dei deputati,

poichè la so in partenza per Israele, voglio innanzi tutto augurarle buon viaggio, con l’augurio sincero che qualche giorno nello Stato ebraico possa esserle utile per arricchire quel bagaglio di informazioni che la sua parte politica possiede, in misura sproporzionata, carico di ostilità e pregiudizi. Una posizione dalla quale lei non può chiamarsi fuori in nome della carica che oggi rappresenta. Che lo riconosca o meno, il partito della Rifondazione comunista, è una sua creatura, una sinistra politica che è nata e cresciuta allevando fra i propri militanti – e i suoi eletti nei vari Parlamenti- un mai celato odio verso uno Stato che invece avrebbe dovuto avere, da parte sua, ben altra valutazione.

Mi aveva colpito, infatti, una sua recente definizione di Gerusalemme quale “ luogo dello spirito “, pronunciata non so se prima o dopo la sua vacanza-studio a Monte Athos. Una affermazione colta, come è nel suo stile, ma ahimè lontanissima dalla realtà. Vede, caro Presidente, Gerusalemme è innanzi tutto la capitale dello Stato ebraico, con una storia trimillenaria alle spalle, che non ha concesso molto spazio allo spirito di aleggiare. Lungi da me l’intenzione di impartirle una lezione di storia, ma se Gerusalemme è ritornata oggi ad essere una città libera e rispettosa dei diritti di tutti i suoi abitanti, ciò è dovuto al carattere democratico di Israele, uno Stato che l’anno prossimo celebrerà i sessant’anni della sua rinascita, essendo riuscito a mantenere inalterate le sue istituzioni democratiche malgrado le continue guerre che ha dovuto subire dai vicini Stati arabi ( che democratici non sono per niente), senza mai cadere in nessuna deriva autoritaria, senza mai avere avuto bisogno di leggi speciali, malgrado il terrorismo sia stato – e lo è ancora- un pericolo che la sua parte politica non ha mai considerato nella sua reale dimensione. Non le rimprovero il suo passato comunista, non mi interessa neanche sapere se lo è ancora, le ricordo però quanto il Presidente Napolitano, un ex comunista che non ha mai negato di esserlo stato, ha affermato nella ricorrenza del Giorno della Memoria lo scorso 27 gennaio, è cioè che “antisionismo equivale ad antisemitismo”. Bene, lei sta per vistare Israele, il paese che è risorto grazie a quel movimento risorgimentale che fu il sionismo, ma che la sua parte politica ostinatamente continua a diffamare con gli epiteti più ingiuriosi, sino a paragonarlo al Terzo Reich, come nelle ignobili vignette di Apicella che appaiono su Liberazione. Per tacere dell’opera quotidiana della deputata europea Luisa Morgantini, che ricopre se non sbaglio anche la carica di vice-presidente del Parlamento europeo, la quale, a giudicare dalle e-mail che intasano quotidianamente le nostre caselle postali, sembra non svolgere altra attività che non sia in funzione anti-israeliana. Se la sua informazione su Israele e Medio Oriente le arriva da Liberazione o dalla propaganda della Morgantini, allora stiamo freschi, che non sarà un’espressione elegante ma rende l’idea. Approfitti allora del suo pur breve soggiorno in Israele, verifichi con i suoi occhi la realtà di questo Stato che saputo essere una delle democrazie più avanzate del mondo, che potrebbe vivere in pace con i suoi vicini se solo la smettessero di volerlo cancellare dalla faccia della terra, come hanno cercato di fare dal 1948 ad oggi. Controlli come vivono i cosidetti palestinesi nei campi profughi nell’Autorità palestinese, chieda chi li ha voluti e poi imposto che rimanesso tali sino ad oggi  nell’unica funzione di creare uno strumento politico da usare contro Israele. Parli con gli arabi cristiani se avrà occasione di andare a Betlemme, ma lo faccia con cautela, non faccia correre rischi al suo eventuale interlocutore, lo sa che molti cristiani a Betlemme fanno precedere un nome arabo al cognome per poter lavorare ? Non si limiti alle visite ufficiali, parli con la gente, si accorgerà quanto Israele sia un paese libero, altro che bruciarne la bandiera in piazza, come avviene purtroppo ancora dalle sue parti.  Buon viaggio, dunque, e,se crede, mi faccia sapere come è andata.


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