Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

 
Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
<< torna all'indice della rubrica
Quelli accecati dall’odio verso Israele 16/10/2023
Quelli accecati dall’odio verso Israele
Analisi di Michelle Mazel 

(traduzione di Yehudit Weisz)


Massacro nel kibbutz di Kfar Aza: le immagini della devastazione- Corriere  TV
Kfar Aza

Si sarebbe potuto pensare che le atrocità commesse da Hamas sabato 7 ottobre, avrebbero rivoltato le coscienze di tutti e convinto i più scettici della natura di questa organizzazione terroristica. Che i resoconti della stampa estera, che i racconti dei sopravvissuti alle stragi, avrebbero fugato gli ultimi dubbi.                

Nei piccoli kibbutz Kfar Aza e Be'eri, i terroristi si sono filmati mentre violentavano le donne prima di ucciderle; mentre uccidevano degli uomini, dei bambini e delle donne anziane. L'apice dell'orrore è stata la scoperta dei corpicini di 40 neonati, alcuni dei quali decapitati. La stessa organizzazione terroristica ha pubblicato online dei video spaventosi dei suoi crimini. Per finire, ha pubblicato un pezzo di propaganda degno di Goebbels in cui vediamo militanti armati che si prendono cura di neonati e di bambini piccoli spaventati, rapiti e portati a Gaza per servire come ostaggi o scudi umani, probabilmente i loro genitori sono stati assassinati. Tutte cose che sono state ampiamente pubblicate dalla stampa occidentale. Beh, ci saremmo sbagliati. Gli irriducibili membri del movimento terroristico Hamas, i sostenitori del BDS e dello slogan “dal fiume al mare, la Palestina sarà libera” hanno scelto il loro campo. Ascoltano senza batter ciglio mentre uno dei leader del suddetto movimento, Moussa Abu Marzouk, dichiara tutto serio alla rivista “The Economist” che nessuno dei suoi militanti ha commesso i crimini di cui Israele li accusa. A loro non interessa la scoperta di documenti che indicano che i massacri nei kibbutz furono attentamente pianificati e voluti dai leader di Hamas; tutt’al più la vedono come un’azione legittima per porre fine all’  ‘occupazione’ e al ‘regime di apartheid’. Per loro, i piccoli ostaggi non sono altro che un danno collaterale nella lotta. Quindi organizzano manifestazioni per la Palestina mentre si preparano per il passo successivo: sensibilizzare le coscienze verso la sofferenza della popolazione di Gaza e la cosiddetta risposta sproporzionata di Israele. Sabato 14 ottobre Hamas ha pubblicato il bilancio delle vittime: 1.900, di cui 614 bambini e 370 donne. Cifre non confermate e non confermabili dopo sei giorni di intensi bombardamenti. Si noti inoltre che Hamas continua a lanciare missili contro le popolazioni civili di Israele dal nord al sud di Israele. Non importa a nessuno. Non fidatevi di chi è accecato dall'odio, ma ascoltate una voce araba autentica, quella di Tahar Ben Jelloun, famoso scrittore e vincitore del Prix  Goncourt: (https://www.lepoint.fr/monde/tahar-ben-jelloun-le-7-october-la-cause-palestinene-est-morte-assassinee-13-10-2023-2539137_24.php )                           :

“Io, arabo e musulmano di nascita, di cultura ed educazione tradizionale marocchina, non riesco a trovare le parole per dire quanto sono inorridito da ciò che i  militanti di Hamas hanno fatto agli ebrei. La brutalità, quando colpisce donne e bambini, diventa barbarie e non ha scuse né giustificazioni. La causa palestinese è morta il 7 ottobre 2023, assassinata da elementi fanatici, impantanati in un’ideologia islamista della peggiore specie. Hamas è il nemico, non solo del popolo israeliano, ma anche del popolo palestinese. Un nemico crudele e senza alcun senso politico, manipolato da un Paese dove dei giovani oppositori vengono impiccati per una storia di velo in testa.”
 
Immagine correlata
Michelle Mazel

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui