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Ugo Volli
Cartoline
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Complice dei terroristi, ma almeno onesto 20/03/2018

Complice dei terroristi, ma almeno onesto
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: Monsignor Hilarion Capucci con il terrorista Yasser Arafat

Cari amici,
immaginatevi se negli anni Ottanta fosse stato scoperto un diplomatico sovietico che forniva armi alle Brigate Rosse, o un inglese che armava i terroristi baschi, magari ricambiato da uno spagnolo che contrabbandava mitra in Irlanda per l’Ira. Sarebbe stato uno scandalo enorme. Bene, ieri è saltato fuori che un funzionario (a quanto pare volontario e non di carriera, ma fornito di passaporto diplomatico) del consolato francese di Gerusalemme sia stato preso un mese fa con le mani nel sacco nel tentativo di contrabbandare armi a Gaza con la sua macchina con targa diplomatica, abbia confessato di averlo fatto molte volte, e sia ora iniziato il suo processo. E’ una notizia esplosiva, che naturalmente, almeno fino al momento in cui vi scrivo, nessun giornale italiano ha però deciso di dare neanche in una breve di cronaca, salavo La Stampa (http://www.lastampa.it/2018/03/19/esteri/israele-impiegato-del-consolato-francese-arrestato-per-traffico-darmi-pKXVZNOJWP8bGhpOzdbTUJ/pagina.html). Del resto solo la Stampa ieri aveva informato dell’ennesimo omicidio terrorista palestinese a Gerusalemme (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=69875). Sarà un caso? O forse dipende dall’avere un direttore molto competente in politica estera e non pregiudizialmente antisraeliano?

Al di là del problema informativo, c’è altro. La prima è questa: i servizi segreti francesi avevano come confidenti, o almeno fra i personaggi pericolosi molto noti, i colpevoli di tutte le stragi islamiste che si sono svolte in quel paese, dall’assassinio a sangue freddo dei bambini della scuola ebraica di Tolosa al Bataclan, al museo di Bruxelles, alla strage di Nizza. Ma non li hanno saputi fermare. O non hanno voluto? Adesso è chiaro che il titolare di un passaporto diplomatico di una sede delicata come Gerusalemme deve aver avuto un nulla osta di sicurezza. I servizi non hanno saputo capire che il diplomatico contrabbandiere di armi era in contatto con i terroristi? O non hanno voluto dirlo? Se io fossi Macron (per fortuna non ambisco a quel ruolo), penserei seriamente al fatto di avere dei servizi totalmente inefficienti, o più probabilmente massicciamente infiltrati, che lavorano per i terroristi, più che per la Francia.

Altra considerazione. Vi ricorda nulla questa faccenda di contrabbando d’armi ai terroristi da parte di diplomatici? A me sì, due cose. La prima è ovvia, ha un titolo, un nome e un cognome: Monsignor Hilarion Capucci. fornito di immunità diplomatica in quanto “ vicario patriarcale melchita di Gerusalemme”. Arrestato il 18 settembre 1974 in quanto “perquisito dal controllo israeliano alla frontiera, nel portabagagli della sua Mercedes vengono trovati dinamite, mitra, granate e munizioni varie destinate ai terroristi di Al Fatah per attentati contro i civili in Israele.” Processato nel dicembre ’74, viene condannato a 12 anni di detenzione. Tre anni dopo, il 31 ottobre 1977, Papa Paolo VI chiede con una lettera al Presidente dello Stato di Israele, Katzir, di far uso delle sue prerogative e di far liberare mons. Capucci «date le sue condizioni di salute»; Paolo VI si dichiara anche fiducioso che la libertà del prelato «non sarà nociva allo Stato di Israele».

Il 4 novembre 1977 il Presidente Katzir risponde a Paolo VI accogliendo la domanda e ricorda l’impegno che «la liberazione di mons. Capucci non arrechi danno allo Stato di Israele». Il 6 novembre 1977 il prelato viene liberato e giunge a Roma. (https://bugiedallegambelunghe.wordpress.com/2012/08/06/hilarion-capucci-chi-e-costui/). Il Vaticano non mantiene affatto la promessa. Cappucci passa il resto della sua vita non come un religioso che ha peccato gravemente e deve stare in ritiro spirituale, ma come un militante politico palestinista, che si dà un gran daffare contro Israele, mai bloccato dal Vaticano. E quando muore un anno fa, ottiene grandi omaggi non solo dagli amici dei terroristi a sinistra (per esempio dal Manifesto, ma anche da ambienti cattolici. Un esempio per tutti è questo: https://radiogold.it/politica/71313-mara-scagni-ricorda-monsignor-capucci-uomo-grandi-ideali/. Alcuni hanno la faccia tosta per onorare in lui “una vita spesa per la pace in Terra Santa”: https://www.radiobussola.it/una-vita-spesa-per-la-pace-in-terra-santa-addio-a-monsignor-capucci/.

Altra connessione. Il nome è questa volta Marion Castaing, guarda un po’ anche lei diplomatica francese al consolato di Gerusalemme. La sua è una storia che va inquadrata nel fatto che i diplomatici dei paesi europei si ritengono in generale al di sopra della legge e lavorano contro di essa, favorendo gli insediamenti arabi illegali, fornendo loro case prefabbricate in cui insediarsi anche in aree in cui non sono consentiti villaggi, opponendosi a sgomberi e demolizioni anche se decisi dai tribunali. Di recente è successo addirittura che otto paesi europei chiedessero il risarcimento a Israele per l’abbattimento di prefabbricati illegali che avevano fatto montare in insediamenti altrettanto illegali, con tanto di bandiera europea stampata sopra in grande (http://ebreieisraele.forumfree.it/?t=74988768).

Cinque anni fa, in occasione dell’esecuzione di un ordine di sgombero di un insediamento illegale nella Valle del Giordano ordinato della corte suprema, una diplomatica francese, appunto Marion Castaing, non solo si era opposta fisicamente allo sgombero facendo resistenza passiva, ma a un certo punto le erano saltati i nervi e si era messa a prendere a pugni un soldato (trovate la cronaca e anche il filmato qui: http://www.jpost.com/Diplomacy-and-Politics/French-diplomat-recalled-after-scuffle-with-IDF-soldiers-327273). Per fortuna il militare aveva tenuto i nervi freddi e l’incidente si era risolto nel fermo e poi nell’espulsione della signora. Che cosa sia successo di lei, dopo l’effimero momento di popolarità presso gli antisemiti in stile Ahed Tamimi, non è dato sapere.

Quel che conta è questo: l’ostilità dei paesi europei e del Vaticano per Israele è un fatto politico. Esso però si traduce in provocazioni più o meno illegali sul terreno, dal sostegno all’illegalità palestinese fino alla chiusura delle chiese più importanti per il rifiuto (molto evangelico e nella linea di Bergoglio, potrebbe aggiungere un comico) di pagare le tasse. Questo comportamento illegale che non sarebbe praticato in nessun altro paese, ma è evidentemente un residuo del colonialismo e del vecchio antisemitismo europeo (i buoni cattolici di un tempo, in Francia e altrove, non si permettevano di trattare gli ebrei con un disprezzo che non avrebbero mai osato con altri?) sfocia facilmente nell’appoggio al terrorismo, anche concretamente nella fornitura di armi. Il diplomatico francese contrabbandiere d’armi non ha fatto altro che prendere sul serio e portare nei fatti la guerra diplomatica che l’Europa, Francia in testa, conduce contro Israele. E’ complice dei terroristi, ma almeno è onesto, il che non si può dire di Macron, Mogherini e tanti altri.

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Ugo Volli


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