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Ugo Volli
Cartoline
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Una nuova fase della guerra siriana? 19/03/2017

Una nuova fase della guerra siriana?
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

l’altro ieri fra i cieli della Siria e quelli di Israele si è svolta una “battaglia aerea” decisamente poco chiara, ma certamente importante, su cui vale la pena riflettere. Avete probabilmente letto il reportage sulla “Stampa” riportato da IC (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=65712 ).
Ve ne riassumo brevemente i punti essenziali. Aerei israeliani hanno svolto una missione in profondità sulla Siria usando una grande intensità di fuoco (“sei raid” hanno detto i siriani) arrivando fino a Palmyra che è a più di 500 chilometri dal territorio israeliano. Una voce giornalistica proveniente dall’Arabia Saudita (http://www.jerusalemonline.com/news/middle-east/israel-and-the-middle-east/idf-attack-target-north-korean-missiles-in-syria-27306 ) sostiene che cercassero delle armi missilistiche estremamente avanzate dirette a Hezbollah con provenienza dalla Corea del Nord.
Ma Palmyra sta ai bordi del deserto arabo, sulla strada da Damasco verso la Turchia, almeno 200 chilometri distante dall’angolo nord occidentale del territorio libanese, in cui fra l’altro Hezbollah non ha le sue roccaforti.
Questo punto dunque non è chiaro, anche se pure Netanyahu ha parlato di impedire rifornimenti di armi avanzate a Hezbollah. Fatto sta che per la prima volta da parecchi anni l’aviazione israeliana ha ammesso l’attacco, rompendo la politica di silenzio usata in passato.

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L’altra novità è che i siriani per la prima volta hanno risposto, sparando dei missili contro gli aerei di Israele. Le notizie precisano che non si è trattato degli antimissili avanzati SS300 forni dalla Russia all’Iran e forse arrivati anche ad Assad, né tantomeno degli SS400 che difendono la base russa di Tartus (distante 250 chilometri), ma solo dei vecchi SS200 che gli aerei israeliani hanno spesso sfidato senza problemi, l’ultima volta a quanto pare il 16 settembre scorso (https://en.wikipedia.org/wiki/S-200_(missile ).
Qui vi sono due aspetti strani: il primo è che l’aviazione israeliana non ha contrattaccato mettendo a tacere le batterie nemiche come poteva, se davvero erano armi arretrate.
E il secondo punto è che l’attacco sarebbe accaduto sopra la valle del Giordano, a portata di udito da Gerusalemme.
Ancora più strano è che gli aerei israeliani avrebbero usato l’assistenza missilistica del sistema Arrows, che è una difesa contro i missili balistici a lunga portata, destinata a colpirli nella stratosfera.
Come uno di questi razzi molto costosi (un milione di euro almeno) e potenti, possano essere usati per abbattere un missile antiaereo antiquato, facile da divergere con contromisure elettroniche non si capisce.
Aggiungete che tutto il teoatro d’azione è sotto gli occhi dell’aviazione russa e certamente è difficile che Assad si muova senza il loro consenso.
Netanyahu era andato a trovare Putin per parlare di Siria appena due giorni prima e la Russia ha convocato l’ambasciatore israeliano a Mosca ieri per chiedergli “spiegazioni”, come se fossero state violate delle intese.
Vale la pena di leggere la versione siriana, pubblicata anch’essa sulla pagina di wikipedia citata. Anche se la pretesa di aver abbattuto un aereo israeliano non è fondata, alcuni dettagli sono interessanti: il 17 Marzo 2017 l’Air Force israeliana(IAF) invia un gruppo di 4 velivoli, che dopo aver volato attraverso il territorio del Libano e il villaggio di confine di Bureij in Siria, lancia dei missili Popeye verso il territorio siriano. L’aviazione siriana (SyADF) dopo un certo tempo mette in azione una batteria di missili S-200V (SA-5) contro gli intrusi. 2 su 4 dei jet attaccanti sono inquadrati coi radar di controllo contro di essi vengono sparati 4 missili su 2 obiettivi, che sono in quel momento nel Territorio del Sud del Libano. Secondo i siriani le forze aeree israeliane perdono un aereo, mentre un altro è pesantemente danneggiato e subito inizia a perdere quota e a discendere sul territorio israeliano del Nord.
Altri due aerei d'attacco fuggono nel nord di Israele alla ricerca di copertura dalla difesa missilistica; molti Arrows 2 e 3 Freccia vengono lanciati verso i missili S-200 in arrivo.
Le sirene si sentono in Israele orientale, vicino al confine con la Giordania e le esplosioni sono riportate nella zona Uno degli Arrows 3 missili si schianta in Irbid, in Giordania.
Uno degli S-200S è stato abbattuto da un Arrows di Israele. Mentre il Ministero della Difesa siriano ha affermato che un jet da combattimento israeliano è stato abbattuto, che è stato negato da Israele.”
E’ una versione molto diversa da quella dei giornali israeliani. Che cosa sia successo esattamente nei cieli siriani molto probabilmente non lo sapremo mai, ma il problema centrale non è questo, ma quello del significato strategico del combattimento: Assad ha usato i razzi contro gli aerei israeliani con l’assenso russo o contro di loro? E’ un gesto ispirato dall’Iran, che forse la Russia sta scaricando per fare un accordo con Trump, o al contrario esso segna il riaccostamento fra Putin e gli ayatollah? C’è stato un tentativo di bombardamento di rappresaglia del territorio israeliano, magari con missili iraniani e per questo si sono usati gli Arrows? Sta partendo una nuova fase della guerra siriana, che coinvolge Israele? Il rischio c’è. Sono questioni gravi, che si potranno capire meglio nelle prossime settimane.

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Ugo Volli


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