sabato 20 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






 
Ugo Volli
Cartoline
<< torna all'indice della rubrica
Da Olimpia ad Auschwitz il passo è breve, se nessuno si oppone al razzismo (nazista o islamico fa lo stesso) 08/08/2016
Da Olimpia ad Auschwitz il passo è breve, se nessuno si oppone al razzismo (nazista o islamico fa lo stesso)
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: gli atleti israeliani sfilano alle Olimpiadi di Rio de Janeiro

Cari amici,

vi piacciono le Olimpiadi? Io, coi miei modestissimi mezzi, preferisco fare sport piuttosto che guardarlo o leggerne; ma non posso sottrarmi al grande flusso informativo che avvolge i Giochi. E dunque come voi ho letto della pessima scena che ha messo su la delegazione libanese, negando agli atleti israeliani l’accesso all’autobus su cui stavano loro. Vi ricorda qualcosa questa idea del rifiutare a gente appartenente a un’etnia che non ti piace l’uso degli autobus? Be’ a me sì, sono vecchio abbastanza e mi ricordo che la battaglia contro il razzismo negli Stati Uniti iniziò proprio da un problema di bus a Montgomery (https://en.wikipedia.org/wiki/Montgomery_bus_boycott), in Alabama, quando una donna coraggiosa, Rosa Parks, fu arrestata per aver violato le norme di apartheid previste dallo stato. Partì allora un boicottaggio dei bus e una serie di altre azioni, in cui ebbe grande parte un leader Martin Luther King, che era fra l’altro un grande amico e sostenitore di Israele (sentite qui, per esempio: https://www.youtube.com/watch?v=hgB_Pt0DxKY).

Nessuno però ne ha parlato in questi termini, come un atto di puro e semplice razzismo. Al massimo, chi ha raccontato la vicenda ha parlato di “spirito poco olimpico” o altre colpe veniali del genere. Né hanno faffo cenno alle dichiarazioni della delegazione dopo la mite “ammonizione” che le è stata inflitta dal comitato olimpico: “gli atleti libanesi sono impegnati nella posizione nazionale di non stare mai nello stesso posto degli israeliani” perché “il Libano è e resterà parte della Resistenza contro Israele (http://www.jpost.com/Israel-News/Sports/Lebanese-Olympic-team-scolded-by-IOC-for-refusing-to-let-Israelis-on-bus-463480). Eccetera eccetera.

Immagine correlata

Quisquilie? Eccezioni? Non proprio. Tanto per dirne una, ieri un judoka saudita si è ritirato dai giochi (pensate, dopo tante preparazioni, tanti sogni, tanto impegno) pur di non dover incontrare il concorrente israeliano con cui il sorteggio gli imponeva di combattere (http://www.jpost.com/Breaking-News/Saudi-judo-competitor-drops-out-ahead-of-face-off-with-Israel-463481). Come l’autobus, così il tatami (o altre volte in altre gare la piscina, il percorso di vela, lo stadio). Il principio è semplice: non solo lo Stato di Israele deve sparire, ma i singoli atleti israeliani sono paria, non devono esistere, con loro non ci si confronta. E pensare che anche Hitler dovette assistere ottant’anni fa al trionfo di Jessie Owens contro i suoi atleti. Ma che volete, l’Islam non è come il nazismo, è solo un po’ peggio.

E c’è dell’altro. All’apertura dei giochi, per la prima volta dopo 44 anni, ma in maniera piuttosto clandestina, il Comitato Olimpico ha accettato di ricordare gli atleti israeliani massacrati da un attacco terroristico alle Olimpiadi di Monaco. Si incomincia a non far salire uno sull’autobus, a rifiutarsi di riconoscere la sua esistenza e parità fisica, l’esistenza come corpo vivo nei campi di gara. E poi un bel giorno lo si tortura e lo si uccide. In attesa di poter istituire dei bei lager dove fare queste cose in maniera industriale, come proprio Hitler, con la preziosa consulenza di Amin Haj Al Husseini, ha insegnato. Da Olimpia ad Auschwitz, se nessuno si oppone, il passo è breve.

Immagine correlata
Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT