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Ugo Volli
Cartoline
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Persino gratis 01/06/2016

Persino gratis
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

a destra Ahmad Jannati,
presidente dell’onnipotente Consiglio dei Guardiani

Cari amici,
qualcuno di voi ricorda la grande propaganda che si fece a febbraio (http://www.repubblica.it/esteri/2016/02/29/news/iran_elezioni_risultati_definitivi_riformatori_conservatori_15_donne_in_parlamento_e_record-134495093/ ) e poi ancora un mese fa (ai ballottaggi: http://www.radiopopolare.it/2016/05/iran-elezioni-ballottaggio/ ) per quel che venne definita la “vittoria dei moderati” nelle elezioni al parlamento iraniano? Sarebbe stata la prova delle magnifiche sorti e progressive che si aprivano dopo l’accordo fra Aministrazione Obama e ayatollah (con l’Europa, la Russia e la Cina come volonterosi spettatori) per ritardare un po’ la corsa iraniana al nucleare in cambio della abolizione delle sanzioni. Addirittura, secondo “Repubblica” i “moderati” non avrebbero solo ottenuto un successo, ma “stravinto”... che bravi, com’è bello il mondo!

Bene, nel frattempo sono avvenuti alcuni fatti che fanno piazza pulita di quelle illusioni. Intanto il nuovo parlamento ha eletto un presidente... che è un “conservatore” e non un moderato, come lo era quello del parlamento precedente; anzi, è così simile al presidente uscente da essere esattamente la stessa persona, Alì Larjani (http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/05/29/iran-larijani-presidente-parlamento_364fbe1b-f90e-49f7-b0cf-0b79b77c775b.html ). E se qualcuno pensa che il parlamento precedente era “largamente dominato dai conservatori” e questo no, gli converrà prendere atto dei numeri: Larjani, appartenete a una famiglia legata agli estremisti delle guardie rivoluzionarie, ha avuto questa volta 179 voti su 290, una maggioranza bella larga, visto che il suo concorrente “progressista” Mohammad Reza Aref si è fermato a quota 103 (http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/teheran-ali-larijani-eletto-presidente-nuovo-parlamento-iraniano_3011367-201602a.shtml ).

Forse qualcosa era sbagliato nelle valutazioni dei giornali, che ne dite? Ma in una dittatura islamica come l’Iran, quel che conta non è il Parlamento, bensì la “Guida suprema” (traduzione che forse sarebbe più utile modificare in “Duce” o “Führer”, visto che il concetto è quello). E dunque il solo organo collettivo davvero importante è il “concilio degli esperti” che può nominare il nuovo Duce quando questo scade (il che accade solo alla morte, visto che i Duci sono per sempre).
E’ un compito raro ma essenziale e dato che si sa che Khamenei è vecchio e malato (molti hanno parlato di cancro) probabilmente sarà esercitato presto. Anche questo organismo è stato rieletto nei mesi scorsi e anche qui c’è stato molto trionfalismo.

Il Fatto, per esempio, ha scritto che “L’ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani e l’attuale presidente Hassan Rohani, alleati riformisti, sono arrivati rispettivamente primo e secondo nelle elezioni per l’Assemblea degli esperti. “E’ finito il tempo dello scontro, ora è il momento della cooperazione”, ha commentato Rafsanjani. L’ex compagno di lotta dell’Imam Khomeini, da alcuni considerato un “pragmatico” e da altri uno “squalo” della politica, emerge come uno dei vincitori di queste elezioni e come un candidato forte, in caso se ne apra l’opportunità, per prendere il posto di Khamenei [...] Ahmad Janati, presidente dell’onnipotente Consiglio dei Guardiani, è finito al decimo posto” ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/27/elezioni-iran-rinnovo-assemblea-degli-esperti-testa-moderati-e-riformisti/2501956/ ).

Bene, sapete chi è stato eletto presidente del Consiglio degli esperti e dunque, per dirla col “Fatto”, è il “ candidato forte, in caso se ne apra l’opportunità, per prendere il posto di Khamenei”? Rasfajani? Rohani? Ma no, proprio quello Janati il quale era dato per sconfitto. Per capire il personaggio, vi riporto tre sue dichiarazioni:
Sull’America: "Sono i padroni del terrorismo mondiale e gli insegnanti dei terroristi."
Sugli ebrei: "I sionisti hanno l'aspetto di esseri umani, ma non sono esseri umani e hanno l’atteggiamento dei suini e dei predatori. E hanno creato le condizioni che hanno costretto i popoli in tutto il mondo a gridare contro di loro."
Su Israele: "La caduta di Israele e dei suoi compagni di viaggio è in arrivo, e presto saremo testimoni questo evento." “Moderato” (http://www.wsj.com/articles/meet-the-new-mullah-1464632344 ), che ne dite? Moderatissimo. O forse, come ha scritto qualcuno “la moderazione in Iran è stata posposta”. (http://www.the-american-interest.com/2016/05/26/moderation-postponed-in-iran/ ). Posposta?

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Obama con Ben Rhodes

Il fatto è che di recente Ben Rhodes, stretto consigliere del presidente Obama in politica internazionale e “ghost writer” dei suoi discorsi, ha ammesso che l’amministrazione non ha mai creduto alla favoletta della contrapposizione fra “moderati” e “conservatori” nella dirigenza iraniana, ma semplicemente ha dipinto in questa maniera la lotta delle fazioni alla testa della dittatura iraniana per “vendere” al congresso un accordo che già stava trattando con il prototipo degli estremisti, il precedente presidente Ahmadinedjad (http://hosted.ap.org/dynamic/stories/U/US_IRAN_SELLING_THE_DEAL ).
Per ottenere questo obiettivo, forse il principale nella politica internazionale di Obama, non solo l’amministrazione ha mentito al Parlamento e ha cercato in tutti i modi di danneggiare Israele e il suo primo ministro Netanyahu che vi si opponevano, ma ha anche distribuito soldi a tutte le organizzazioni che potevano appoggiare l’Iran Deal o diffamare Netanyahu, come J Street (http://blogs.timesofisrael.com/j-street-for-sale-to-the-highest-bidder/ ).

Immagine correlata

Rhodes ha parlato di “camera ad eco” per descrivere il lavoro di manipolazione che ha fatto (http://www.jewishpress.com/blogs/muqata/beware-the-echo-chamber-fear-the-media-savvy-left-stick-to-the-truth/2016/05/22/ ), ma l’eco alle tesi di Obama sui buoni moderati iraniani è stata soprattutto comprata con milioni di dollari (http://www.progettodreyfus.com/soldi-alle-ong-e-ai-media-per-presentare-meglio-laccordo-con-liran-nella-lista-del-ploughshares-fund-anche-j-street/ ).

Di questo tema si è parlato poco, ma bisogna dire che la sinistra ebraica in America ma anche in Israele e in Europa, vi è pesantemente coinvolta (http://www.rightsreporter.org/j-street-nella-bufera-soldi-da-obama-per-sostenere-accordo-con-iran/ ). Insomma, i “moderati” in Iran sono un’invenzione propagandistica ( http://www.israelhayom.com/site/newsletter_article.php?id=33837 , http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/212592 ). La sostanza del regime è sempre stata quella. E chi ha continuato a propalare la favola della pace con l’Iran ho è stato comprato o si è bevuto, per puro accecamento ideologico e per speranza di affari, il beverone preparato da Rhodes per Obama.

Per questa ragione non mi scandalizzo più del solito alla riluttanza dei giornali “progressisti” ad ammettere che non avevano capito niente dell’Iran. Farsi comprare, come hanno fatto le organizzazioni della sinistra ebraica americana ( http://www.washingtontimes.com/news/2016/may/20/ploughshares-fund-group-that-pushed-iran-nuclear-a/ ) almeno testimonia di un buon senso degli affari. L'ideologia, invece, è quella malattia mentale che non permette a degli stupidi fatti di turbare le tue alte visioni. E qui in Europa fanno tutti così, persino gratis.

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Ugo Volli


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