venerdi 19 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






 
Ugo Volli
Cartoline
<< torna all'indice della rubrica
'Israele: diario di un assedio': un libro per festeggiare Informazione Corretta al Salone del Libro 15/05/2016
'Israele: diario di un assedio': un libro per festeggiare Informazione Corretta al Salone del Libro
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: la copertina

Cari amici,

questo pomeriggio alle 17, al Salone del Libro di Torino (Padiglione 2, N38) Fiamma Nirenstein, Valentina Colombo, Claudia De Benedetti, Maurizio Molinari presenteranno il mio nuovo libro, Israele, Diario di un assedio” (Edizioni Proedi). Si tratta in sostanza di una scelta di queste cartoline, che vi indirizzo quasi quotidianamente da otto anni. L'ho chiamato “Diario” perché non è una storia scritta inevitabilmente dopo che i fatti si sono almeno provvisoriamente conclusi; ma di una cronaca partecipata e attiva a vicende in corso.

Il segno complessivo di questa narrazione è quello dell'assedio. Lo stato di Israele è stato assediato fin dalla sua nascita, sessantotto anni fa e anche prima, durante i cinquant'anni della sua preparazione, circondato com'è dall'immensa moltitudine araba e musulmana che è decisa a non sopportare la presenza autonoma di uno stato ebraico anche su una frazione piccolissima , meno del 2 per mille, della superficie che controlla. Da questa volontà di annientamento vengono le guerre, gli attentati, il terrorismo, le sollevazioni che hanno colpito Israele ogni anno, ogni mese, ogni settimana della sua esistenza: uno stato d'assedio che nessun altro stato al mondo ha conosciuto così a lungo e che Israele regge anche grazie alla lunga esperienza del popolo ebraico, che è stato assediato quartiere per quartiere, casa per casa, direi quasi persona per persona nei venti secoli dell'esilio, soprattutto nei paesi cristiani ed islamici.

Come tutte le forme di guerra, anche l'assedio si evolve, cambia forma a seconda delle difese: dalle battaglie intorno a Troia alle esplosioni delle mine ai bombardamenti aerei; nel caso di Israele l'assedio bellico tradizionale ha mostrato di non funzionare nelle guerre del '48, del '67, del '73 ed è stato sostituito da varie forma di terrorismo (gli assalti dei piccoli gruppi di “fedayn”, i dirottamenti aerei, gli attentati esplosivi, gli accoltellamenti degli ultimi mesi). Ora l'assedio principale è quello che io definisco “postmoderno”, fatto per sfruttare la fondamentale mentalità antisemita delle popolazioni europee e musulmane sul piano mediatico, diplomatico, della giustizia e magari anche del commercio. Beninteso, le forme vecchie non sono sparite e quelle nuove non lo sono del tutto.

Ma il fatto è che mentre Israele è abbastanza forte militarmente da essere sicuro di potersi difendere dalle minacce prossime (anche se non mancano i pericoli veri, come l'arma atomica iraniana) e mentre l'economia, la scienza e la tecnologia sono straordinariamente cresciute, tanto da garantire l'autosufficienza del paese e mentre ancora la popolazione è lucida e determinata, non certo disposta a farsi terrorizzare dai criminali che ci provano - sul piano dell'assedio postmoderno, cioè dei media, dell'opinione pubblica, della politica, del sistema diplomatico internazionale, della giustizia internazionale che ne viene determinato, Israele è molto debole, terribilmente isolata sottoposta a un mobbing costante e pericolosissimo, anche perché non mancano gli alleati interni di questa persecuzione.

Per contrastare questo assedio postmoderno gli ebrei nel mondo che non hanno tradito la loro appartenenza, ma non solo loro, anche i giusti che non vogliono contribuire a una nuova persecuzione rivolta contro lo stato di Israele come quella vecchia era rivolta contro il popolo ebraico, si organizzano, lavorano, cercano di influire sui media e sull'opinione pubblica per raddrizzare l'evidente iniquità della bilancia della comunicazione e della politica.

In Italia “Informazione Corretta” è la prima e la più importante di queste iniziative. Vive da quindici anni grazie all'azione generosa di molti volontari, fra cui il più importante e generoso è il suo direttore editoriale Angelo Pezzana. Se da otto anni vi scrivo queste mie cartoline, il merito è suo, che mi ha convinto a farlo. Se dal 2001 (sembrea un tempo lontanissimo) vi è un censimento critico sul ruolo dei media rispetto al Medio Oriente e tanta controinformazione, il merito è innanzitutto suo. Per festeggiare i suoi quindici anni, Informazione Corretta mi ha fatto l'onore di pubblicare una scelta delle mie cartoline nel libro che presentiamo oggi.

Sono naturalmente parte in causa, ma credo che valga la pena di leggere queste pagine. Non perché io le abbia scritte in maniera gradevole e informata (su questo giudicherete voi, spero con indulgenza). Ma perché in un mondo in grande trasformazione, in cui grazie a Obama, a Bergoglio, alla Merkel e a tanti altri l'Occidente, gli Usa e l'Europa stanno correndo a rotta di collo verso l'autodistruzione, è importante tenere memoria di quel che è accaduto, delle scelte che sono state fatte, degli schieramenti che si sono formati. Il mio libro può servire a ricordare: non il passato lontano e neppure quello prossimo ma ormai storico dei grandi sconvolgimenti novecenteschi; quello ancor più vicino ma reso opaco dall'ideologia, dalla confusione mediatica, dal sovraccarico digitale.

Ho scritto le cartoline e le ho selezionate in questo libro non pensando di cambiare la testa dei nemici di Israele, che sono profondamente radicati nell'ideologia antisemita; ma pensando a uno strumento per chi si trova a dover spiegare perché non vuole nuove stragi di ebrei, nuove tragiche fughe da territori governati dai nemici, nuove pulizie etniche, la distruzione dello stato di maggior successo nato nel Novecento. A loro offro questo libro come uno strumento. Possono comprarlo al Salone del Libro, oggi anche alla Festa di Yom Haatzmaut a Milano, alle librerie elencate nell'avviso che trovate qui sul sito di Informazione Corretta, su Amazon, sul sito dell'editore che ringrazio per la cura che ha messo in questo volume (www.proedieditore.it), perfino su una pagina facebook (www.facebook.com/Israelediariodiunassedio). Vi ringrazio se vorrete aiutarmi a diffonderlo.

Immagine correlata
Ugo Volli

Ecco l’elenco completo a oggi dove poter acquistare “Israele, diario di un assedio”:

TORINO: Luxemburg, via Cesare Battisti 7

Librerie Coop:
BOLOGNA: Via orefici 19
MANTOVA: Piazza Ottantesima Fanteria, 19
COLLEGNO (Torino): Via Piazza Bruno Trentin 1 c/o cc. Gran Paradiso
GENOVA: Calata Cattaneo,1

Librerie Claudiana:
MILANO: Via Francesco Sforza 12/a
FIRENZE: Borgo Ognissanti, 14/R
ROMA: Piazza Cavour, 32
TORINO: Via Principe Tommaso 1
TORRE PELLICE (Torino): Piazza Libertà


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT