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Ugo Volli
Cartoline
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Di chi è la colpa? 25/10/215

Di chi è la colpa?
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

ditemi pure che è una cattiva abitudine e una perversione, ma a me capita ogni tanto di chiedermi che cosa volesse dire soggettivamente vivere sotto il tiro del libero antisemitismo, essere preda delle spie dell'Inquisizione, sentirsi braccati fino a vedere in una grande prigione com'erano i ghetti la sicurezza momentanea dei propri simili, essere condannati a pene tremende come i roghi inflitti a Roma e Toledo e tante altre cristianissme città, o a quel taglio delle braccia e delle gambe dell'autore di una tragica e bellissima poesia liturgica che leggiamo a Kippur.
O ancora essere scannati da musulmani imbufaliti per uno sguardo troppo ardito, sopravvivere per un po' nei ghetti e nei campi nazisti... insomma che cosa significa sentirsi addosso l'antisemitismo violento e omicida, il branco che si diverte a ferirti ed ammazzarti.

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Il Muro Occidentale sotto occupazione giordana

Poi mi dico che quelle immagini non sono per nulla sparite, che ci sono ancora, basta guardare i due raggazzotti del filmato che vi ho mostrato già in un'altra cartolina, correre dietro coi coltelli alzati a un perfetto sconosciuto solo perché pensano che sia un ebreo. Non è affatto finita: la storia che ha fra gli attori San Giovanni Crisostomo e Riccardo Cuor di Leone, San Luigi e Isabella di Spagna e Maometto e Torquemada e Hitler è ancora qui fra noi. I branchi assassini ancora si radunano e colpiscono oggi, in Israele come in Francia o in Belgio; più o meno con le stesse convinzioni e con le stesse ragioni.

Ma attenzione: anche nell'elenco sommario che vi ho fatto e ancor più nella realtà non vi sono solo gli assassini con le mani sporche di sangue delle loro vittime, come i killer del Villaggio Olimpico di Monaco, della stazione di polizia di Ramallah o dell'Achille Lauro; ci sono i loro complici e protettori ed esaltatori, facessero a quel tempo i giornalisti Rai o i presidenti del Consiglio o i capi dell'Olp.

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E ci sono i propagandisti, quelli che feriscono con le parole, i macellai per iscritto che si accaniscono a diffamare aspettando che qualcuno poi metta mano al coltello. Anche qui di solito in banda.
Qui una differenza rispetto al passato c'è. Oggi non è più possibile dire educatamente che si è antisemiti o antigiudaici (per carità, religiosi e non razziali) come i cattolici e i protestanti hanno fatto per secoli, fino a qualche tempo dopo la caduta del nazismo. Ecco, non sta bene, qualcuno potrebbe pensare che si tratti di razzismo; insomma è maleducato e inelegante - anche se negli ultimi anni questo tabù si è certamente eroso ed essere un pochino antisemiti in certi ambienti fa di nuovo fino. Ma i sentimenti sono rimasti gli stessi, più o meno.

Tutti i sondaggi mostrano che fra la metà e un terzo della popolazione europea pensano male degli ebrei come categoria. E allora come si fa? come i media canalizzano questi sentimenti? Semplice, si dice di essere antisionisti. Gli ebrei in quanto tali non contano, finché sono individui isolati sparsi nel mondo. Alcuni riconoscono anzi, bontà loro, che sono come il sale, in piccole quantità danno sapore agli alimenti. Ma uno stato no. Conquistato ai danni dei poveri palestinesi (di cui nessuno aveva mai sentito parlare né si preoccupava quando erano sotto le occupazioni turca, egiziana, giordana...), proprio no. Questo lo sapete, il nesso fra antisemitismo e antisionismo è così chiaro che ne ha parlato perfino Giorgio Napolitano.

Dunque occorrono altri eufemismi, altre sostituzioni della parte per il tutto, cioè altre sineddochi (come vi ho detto qualche settimana fa: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=0&sez=280&id=59635 ).
Su Israele si può discutere, soprattutto se accetta di farsi rinchiudere in confini insostenibili e lascia liberi i suoi nemici di ammazzare i propri cittadini senza difenderli. Ma volete mettere gli “ultra-ortodossi”? Parola minacciosissima, che non vuol dire niente nella tradizione ebraica, ma che piace molto ai giornalisti perché fa tanto marziano, insieme a qualche fotografia di palandrane nere e borsalini altrettanto neri che fotofgrafati come si deve fanno tanto Dart Fener di Guerre Stellari.

Ma se si fa notare che è un gruppo per lo più antisionista anche lui - per altre ragioni ovviamente - che in maggioranza si oppone al servizio militare e passa la vita a studiare i sacri testi - be', ci sono i “coloni”. Strana parola, dato che la colonia dai tempi dei greci e dei romani fino agli inglesi e ai francesi implica l'andare in un territorio lontano dalla madrepatria a sfruttare la manodopera straniera... mentre questi proclamano di essere in patria e lavorano la terra da soli. Aggiungete che i “coloni”, essendo in buona parte religiosi, sono naturalmente “fanatici” e “messianici” e vengono spesso fusi nell'immaginario collettivo con gli “ultraortodossi”, anche se appartengono a zone assai lontane dell'universo politico e sociale di Israele. Comunque, se ammazzare a coltellate un individuo qualunque o fucilare per strada una famiglia che torna a casa - mamma, papà, bambini - appare un tantino maleducato - anche perché c'è il rischio concreto che l'abitudine si estenda in Europa (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/202371 ),
invece “lottare” contro “ultarortodossi” e “coloni” sembra quasi una cosa sana.
Non sono esseri umani, sono strane “razze” aliene, la cui invasione va fermata.
In fondo anche gli ebrei, nell'immaginario promosso dal nazismo, erano “invasori asiatici” come “ratti” (così, per esempio nel film “Der Ewige Jude”; se ve la sentite di vedere questo vertice della propaganda antisemita, lo trovate qui: https://www.youtube.com/watch?v=_okkDPI3c-U ; ma preparatevi un secchio per vomitare).

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E però, “ultraortodossi” e “coloni” non bastano. In fondo qualcuno potrebbe pensare che sono umani anche loro. I “coloni” per esempio sono ottimi tecnologi e anche contadini di grande abilità, che fra l'altro preparano alcuni dei migliori vini del mondo. E decidono poco, perché sono in minoranza.

C'è di peggio, ed è il governo di Israele. Chi non fa la pace, chi non cede alle sacrosante pretese dei “palestinesi”? Chi si difende dai missili e dai coltelli, togliendo ai poveri arabi la soddisfazione di far scorrere un po' di sangue?
Sì, gli ebrei, certo. I musulmani, che non hanno complessi, dicono sempre Yahud, per indicare il nemico. Sì, gli israeliani, che non sono filopalestinesi come qualche commediante in Italia.
Sì, “coloni” e “ultraortodossi”, che non ostentano buonismo come gli scrittori che vivono a Tel Aviv.
Ma la colpa è del governo. E' il governo che potrebbe fare la pace, cedendo Gerusalemme e tutto il resto (anche se poi la pace non verrebbe).
Quale governo? Ma tutti, naturalmente. Qualcuno ha iniziato il ritiro: ma too little, too late, come dicono gli americani. E' sempre troppo poco e troppo tardi fino al suicidio. E per il governo, il primo ministro. Qualunque primo ministro di Israele, presente, passato e futuro. Ben Gurion o Golda Meir, Sharon o Barak, tutti sanguinari, tutti fanatici, tutti folli. Salvo che forse si possono recuperare, dopo morti. Per esempio Rabin, che adesso piace, ma durante la sua vita fu oggetto di insulti terribili non solo da parte degli estremisti che lo uccisero, ma prima anche da palestinisti pacifisti e progressisti.

E adesso Netanyahu. l'uomo che tutto il mondo likes to hate, ama odiare, come dicono gli americani. Quello che Obama non sopporta, che Hollande ha cercato di non far venire al funerale degli ebrei ammazzati dai terroristi islamici a Parigi, che si è permesso di resistere all'accordo con l'Iran (e adesso iniziano a vedere tutti che aveva ragione, ma evitano assolutamente di legare le sue previsioni alla catastrofe della politica americana in Medio Oriente, dove gli ayatollah si sono presi i regali americani e vanno avanti come rulli compressori con l'appoggio russo, hanno migliaia di uomini in Siria, sperimentano un missile balistico capace di raggiungere tutta l'Europa (oltre naturalmente Israele e Arabia Saudita) portando una bomba atomica ecc. ecc.

Netanyahu, che qualunque cosa dice ha torto, è un disastro, mente, rovina la pace del mondo, alcuni ipocriti fingendo interesse per Israele e gli ebrei dicono che compromette le ragioni di Israele e del popolo ebraico... Di questo volevo parlarvi qui, in particolare della sua ultima dichiarazione su Hitler e il Muftì. Ma ho esaurito tutto lo spazio. Lo farò domani.

Ugo Volli


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