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Ugo Volli
Cartoline
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Resistere è possibile 23/08/2015
Resistere è possibile
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: il manifesto del movimento antisemita BDS contro Matisyahu, colpevole di essere ebreo (americano)

Cari amici,

come ha scritto Caroline Glick in un commento importante (http://www.jpost.com/Opinion/Column-one-The-power-of-Jewish-indignation-412789), la scandalosa faccenda del festival spagnolo Rototom Sunsplash (ma attenzione, il brand, la fondazione e l'organizzatore sono italiani, anzi friulani: https://it.wikipedia.org/wiki/Rototom_Sunsplash) merita di essere considerata con attenzione. Non solo perché, almeno finora, la storia è finita bene, col festival obbligato a richiamare il musicista ebreo americano che aveva escluso perché non si era dichiarato filopalestinese (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=59283. Ma vedremo se i fascisti BDS non cercheranno nuove provocazioni dopo questa sconfitta).

Il punto su cui vale la pena di riflettere è il modo in cui il boicottaggio antisemita è stato sconfitto: con una mobilitazione forte del mondo ebraico, che per una volta non ha accettato mediazioni e non ha aspettato passivamente di essere vittima delle discriminazioni, ma ha reagito sommergendo gli organizzatori del festival di proteste e costringendo anche i giornali e i politici spagnoli a prendere posizione. Ma soprattutto ha compreso che non vi è distinzione fra quella parte, ormai maggioritaria, del popolo ebraico che è ritornata in Israele e quella che sta nella diaspora. I nemici sono comuni, la sorte è comune e anche la capacità di mobilitazione deve esserlo.


Roy Zafrani, perché ebreo israeliano escluso da una rassegna cinematografica di Oslo. A destra, il cantante Matisyahu

Casi come quello di Valencia si ripetono continuamente. Per citare solo le ultime notizie che mi sono capitate sottomano, c'è stata nei giorni scorsi la notizia della rassegna cinematografica di Oslo che ha censurato una pellicola israeliana (http://www.nytimes.com/2015/08/19/movies/festival-in-oslo-rejects-film-by-roy-zafrani-citing-cultural-boycott-of-israel.html), con grande approvazione iraniana, naturalmente (http://www.iran-daily.com/News/125035.html). E subito dopo il caso di Valencia, di nuovo in Spagna, una trasmissione della radio pubblica ha accusato gli ebrei di essere adoratori di Satana (http://www.jpost.com/Breaking-News/Spanish-public-broadcaster-accuses-Jews-of-promoting-Satanism-412729, https://bugiedallegambelunghe.wordpress.com/2015/08/21/la-radio-spagnola-gli-ebrei-adorano-satana/); in Olanda è apparso un manifesto che incita ad appoggiare la “Palestina” lottando contro “gli ebrei” (http://www.jewsnews.co.il/2014/05/03/a-despicable-picture-taken-in-holland-that-everyone-needs-to-share/). E storie simili si moltiplicano (http://www.thetower.org/2261-iranian-official-we-reject-the-existence-of-any-israeli-on-this-earth/).


Un esempio di propaganda contro Israele in questa vignetta di Plantu, pubblicata su Le Monde: "Dai, non puoi sparare più in fretta? Ho urgenza di sistemarmi!"

E naturalmente c'è l'Iran, che continua a ripetere a voce alta, per chiunque abbia solo la pazienza di stare a sentire, che il suo scopo è la distruzione di Israele con dichiarazioni ufficiali (http://www.jpost.com/Middle-East/Iran/Zarif-says-Irans-main-challenge-is-confronting-extremist-Zionist-regime-411871), video che simulano la presa di Gerusalemme (http://www.rightsreporter.org/iran-in-un-video-ancora-minacce-contro-israele-occidente-tace/), perfino tweet dell'account ufficiale della “guida spirituale” Khamenei (https://twitter.com/khamenei_ir/status/633216914458853376), in cui si dichiara che “l'Iran non risparmia sforzi per aiutare chiunque si batta contro i sionisti”. Fra questi c'è naturalmente Hamas, che di recente ha denunciato come alcuni suoi commando navali, in viaggio nel Sinai per andare ad addestrarsi in Iran, siano stati fermati dall'Egitto (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/199717#.Vdc7R_ntmko, http://www.timesofisrael.com/gazans-nabbed-in-sinai-were-hamas-naval-commandos-en-route-to-training/).E naturalmente Hezbollah e la Jihad Islamica, che sono sempre più attivi sul fronte del Golan. Da dove però gli ultimi missili sono stati sparati, a quanto pare, direttamente da milizie iraniane (http://www.rightsreporter.org/lampi-di-guerra-tra-iran-e-israele-sul-golan-come-previsto/). Fatah e l'Autorità Palestinese di Abbas cercano di rientrare in questo abbraccio. Nelle ultime settimane è ripresa alla grande la guerra terroristica di attrito appoggiata dalle autorità di Ramallah. Accoltellamenti, molotov, lancio di pietre su macchine in corsa, investimenti automobilistici: ogni mezzo è buono per cercare di ammazzare degli ebrei. Abbas ha anche chiesto di essere ricevuto alla centrale di Teheran, ma gli è stato opposto un rifiuto: troppo opportunistica la sua politica, troppo incerto il suo potere (http://www.jpost.com/Breaking-News/Iranian-official-says-Abbas-request-to-visit-Tehran-rejected-412536). Gli ayatollah hanno i loro uomini istruiti e guidati da loro, che badano solo a combattere Israele, non anche a sfruttare la situazione per arricchirsi, che è la vera base di esistenza dell'Autorità Palestinese (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/199737#.VdhBhfntmko).

Il fatto è che il mondo è ben deciso a ignorare l'aggressività iraniana (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/199746#.Vdg7Yfntmkp), anzi continua ad abbracciare l'Iran mentre bombarda Israele, come ha detto Netanyahu (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/199748#.Vdg7Zfntmkp) e lo rifornisce di armi avanzate (http://www.jewishpress.com/news/breaking-news/the-nightmare-begins-russia-selling-s-300-advanced-missiles-to-iran-while-us-looks-on/2015/08/19/). Con questi aiuti, e soprattutto con i soldi assicurati dall'accordo, l'Iran non fa fatica ad armarsi sempre di più (http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4693227,00.html).

La sfida oggi è questa: un attacco concentrico a Israele e al mondo ebraico, il tentativo più globale di distruzione dell'ebraismo che ci sia stato dai tempi di Hitler. Questa tendenza, lo dimostra anche il piccolo episodio di Valencia, non è invincibile, perché ha le sue contraddizioni interne e soprattutto perché chi ha occhi per vedere capisce che esso è una premessa per il suicidio dell'Occidente, cui qualcuno (non la sinistra, non la Chiesa, non gli opinion leaders, non certo gli obamiti) cerca di resistere. La battaglia più importante si combatte negli Stati Uniti: una sconfitta di Obama al Congresso sull'accordo con l'Iran sarebbe un segnale gigantesco di riscossa. Purtroppo è molto difficile e richiederebbe la concentrazione di tutte le forze di resistenza alla distruzione del mondo occidentale, quelle ebraiche prima di tutto. Purtroppo non è così. Ve ne riparlerò domani.

Immagine correlata
Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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